Oggi i funerali di Francesco Scalvini, colpito con un cacciavite dai ladri e morto dopo 5 anni di coma

Si sono tenuti oggi lunedì 7 marzo nella parrocchia di Ghedi, in provincia di Brescia, i funerali di Francesco Scalvini, morto lo scorso venerdì dopo cinque anni di coma. La tragedia è avvenuta il 23 gennaio 2017: quella notte Francesco, il 42enne elettricista, aveva sorpreso i ladri nella villa dove abitava anche il padre. E li aveva affrontati senza alcuna paura. Questi però non hanno avuto pietà: si sono scagliati contro di lui e lo hanno colpito più volte con un cacciavite alla testa e un piede di porco che avevano utilizzato per sfondare la porta ed entrare in casa. Per Francesco nulla erano serviti i tentativi di soccorso: subito il 42enne aveva perso conoscenza e da allora non si era più svegliato. Poi venerdì 4 marzo la notizia del decesso in una struttura sanitaria di Castiglione delle Stiviere, dove era ricoverato. A soccorrere Francesco fu per prima sua moglie. Cinque anni dopo, oggi pomeriggio alle 15.30, tutto il paese si è dato appuntamento fuori dalla chiesa della parrocchia per l'ultimo saluto all'amico e parente. Sua moglie Cristina Tocchella poco dopo la notizia della morte sulla sua pagina Facebook aveva scritto: "Buon viaggio tesoro. Ora potrai volare libero… Sei stato il nostro coraggioso guerriero e sarai sempre nel mio cuore".
Le indagini archiviate per mancanza di prove
Quello che accade quella notte resta ancora in parte un mistero: se la vicenda è purtroppo ben chiara alle forte dell'ordine, sconosciuti restano ancora i nome degli aggressori. Si sa solo che erano più di uno – anche il padre di Francesco li ha affrontati, senza riportare però gravi ferite -, che si erano introdotti in casa con il volto coperto e i guanti per evitare di lasciare impronte. Nella zona non c'era alcun impianto di video sorveglianza e per questo è stato impossibile procedere meglio con l'identificazione. I ladri dopo aver aggredito il 42enne sono scappati senza lasciare nessuna prova che provasse la loro colpevolezza. Per questo l'inchiesta fu costretta a essere archiviata: chi spaccò la finestra e uccise Francesco resterà sempre un mistero per tutta Ghedi. Tanti cittadini nel pomeriggio si sono riuniti per salutare per l'ultima volta il loro elettricista di paese.