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Nutria uccisa a sassate, cittadina fa identificare i responsabili e rifiuta la ricompensa da 3mila euro

Una cittadina avrebbe riconosciuto e fatto identificare i tre ragazzi che alcuni giorni fa hanno preso a sassate una nutria a Lecco. La donna avrebbe anche rifiutato la ricompensa da 3mila euro offerta dagli animalisti di Aidaa.
A cura di Enrico Spaccini
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I frame del video pubblicato da Welcome to Favelas
I frame del video pubblicato da Welcome to Favelas

Sarebbero stati identificati i ragazzi che nei giorni scorsi hanno preso a sassate una nutria sulle rive del torrente Bione a Lecco. A comunicarlo è il presidente dell'Associazione italiana difesa animale e ambiente Lorenzo Croce, che aveva offerto una taglia da 3mila euro per chiunque avesse fornito elementi utili per il loro riconoscimento. La svolta è arrivata ieri sera, lunedì 6 novembre, quando una cittadina avrebbe fornito agli animalisti le prove per la loro identificazione. Per domani è attesa una nuova denuncia per il reato di maltrattamento di animali che sarà presentata con i dati dei presunti soggetti coinvolti.

La lapidazione della nutria e gli appelli degli animalisti

Il video della lapidazione della nutria a Lecco aveva iniziato a circolare online domenica 5 novembre, quando la pagina Welcome to Favelas lo ha intercettato e pubblicato attraverso i suoi canali social. Nei 20 secondi di filmato, si vedono due ragazzi incappucciati che tirano sassi contro l'animale tra le basse acque del torrente Bione.

Aidaa, così come la sezione Enpa di Merate e altre associazioni animaliste, hanno condiviso il video chiedendo ai propri follower un aiuto per poter identificare i due autori della violenza e il terzo che li ha filmati. L'Associazione italiana difesa animale e ambiente, in particolare, aveva offerto una ricompensa di 3mila euro per chiunque fosse riuscito a fornire un aiuto concreto nella vicenda.

L'identificazione dei tre e la nuova denuncia

La svolta sarebbe arrivata nella serata di ieri, lunedì 6 novembre. Come ha spiegato Lorenzo Croce, una cittadina li avrebbe riconosciuti fornendo all'associazioni elementi e prove per la loro identificazione. Di uno sarebbero stati già raccolti abbastanza dati, si tratta di un maggiorenne, mentre per gli altri due "stiamo ancora verificando le informazioni", afferma il presidente di Aidaa.

La cittadina in questione, continua Croce, avrebbe rifiutato la ricompensa chiedendo solo di mantenere l'anonimato. Per domani è attesa da parte sua una nuova denuncia che sarà presentata alla Procura di Lecco e al Tribunale dei Minori di Milano per il reato di maltrattamento di animali, questa volta però non a carico di ignoti, bensì comprensiva dei dati dei presunti soggetti coinvolti.

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