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No green pass vestiti da deportati, Liliana Segre: “A chi cita la Shoah si risponde ‘silenzio'”

La senatrice a vita Liliana Segre, durante la presentazione del libro di Myrta Merlino a Milano, ha commentato i paragoni che vengono fatti da alcuni no green pass con la Shoah.
A cura di Simona Buscaglia
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La senatrice a vita Liliana Segre, durante un incontro a Milano per la presentazione del libro della giornalista Myrta Merlino, ha commentato anche le polemiche legate alle manifestazioni No green pass, con i contestatori del certificato verde che a Novara si sono vestiti da deportati, e con i continui paragoni tra la Shoah e il certificato verde. A chi le ha chiesto come rispondesse a queste provocazioni, la Segre ha risposto "con il silenzio".

Segre: Chi non vuole ascoltare non ascolta

La senatrice Segre, durante il suo intervento alla presentazione, ha dichiarato: "Io che sono così vecchia adesso, non ho la sensazione di aver sbagliato a stare zitta tanto tempo perché le orecchie non erano aperte a certi discorsi e alcune non si sono aperte mai, perché altrimenti come ti spiegheresti che ci siano i negazionismi della Shoah tuttora, con i campi da visitare, con le testimonianze, con gli storici, e che ci siano, se li vogliamo paragonare, anche se io sono contraria a questo paragone, quelli che oggi non vogliono sentire, quelli che negano che ci sia un nemico invisibile (il virus, ndr). Chi non vuole ascoltare non ascolta". Segre ha poi aggiunto che: "Non abbiamo visto dare quell'onore, quell’importanza, quella gratitudine verso tutti quelli che si erano tanto sacrificati" ma il clamore mediatico è stato dato "molto di più alle reazioni che tutt’oggi mi sembrano incredibili – ha concluso – Un giornalista all’inizio mi ha chiesto cosa rispondo a quei no vax che si sono vestiti, in parte, da prigionieri dei lager, e io vorrei approfittare di questo attimo per dire che si risponde ‘silenzio'".

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