Nicole Berlusconi a processo per calunnia, il maneggio rifiuta 20mila euro di risarcimento: “Ne vogliamo un milione”

L'impegno era quello di trovare un accordo tra le parti, ma così non è stato. Michaela Antali e il fratello Lorenzo, parti civili nel processo in cui è imputata Nicole Berlusconi, la 36enne figlia di Paolo e nipote del fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi, per calunnia, diffamazione, violazione di domicilio e interferenze illecite nella vita privata. Nel 2023 la 36enne avrebbe falsamente accusato Michela Antani, presidente del centro ippico Ca' del Pianone a Mapello, di maltrattamenti sui cavalli, presentando un esposto in Procura e diffondendo fotografie e filmati sui social dove si descriveva la situazione della struttura come "agghiacciante".
Nicole Berlusconi, la vicenda giudiziaria della nipote di Silvio
Nel 2012 Nicole Rose Berlusconi aveva fondato la Onlus Progetto Islander, dedicata alla salvaguardia degli animali maltrattati, e da allora è iniziata la sua carriera di attivista per i diritti animali. In seguito, secondo la tesi presentata dall'accusa, il 14 aprile del 2023, Berlusconi si sarebbe introdotta "contro la volontà dei gestori" nel centro ippico Ca' del Pianone di Mapello (Bergamo) per scattare alcune fotografie che avrebbe poi pubblicato per descrivere una situazione da lei ritenuta "agghiacciante". Alla pubblicazione, Berlusconi aveva poi dato seguito depositando una denuncia per maltrattamenti in Procura e un esposto alla FISE (Federazione italiana sport equestri).
A seguito della segnalazione, la FISE aveva deciso di bloccare l'attività per permettere ai Carabinieri forestali di Almenno San Salvatore e all'ATS locale di svolgere gli accertamenti necessari. Da queste non era, però, poi risultato alcun maltrattamento penalmente rilevante. Per questo motivo, nel luglio dello stesso anno, la Procura aveva archiviato la denuncia "per infondatezza". È a questo punto della vicenda, però, che i gestori del maneggio Michaela e Daniele Antali hanno deciso di querelare la nipote dell'ex premier accusandola di calunnia, diffamazione aggravata, violazione di domicilio, interferenze illecite e, al contempo, chiedendo un risarcimento da un milione di euro per i danni subiti durante il periodo di stop dell'attività.
In occasione dell'udienza che si è svolta ieri, giovedì 18 settembre, l'impegno di ambo le parti era quello di presentarsi con l'intento di provare a trovare un accordo sulla cifra di risarcimento. Accordo che, però, non è stato trovato. Berlusconi, che era presente in aula, sarebbe infatti arrivata con quattro assegni per un totale di 20.000 euro a fronte del milione richiesto dalle parti civili. Il processo è stato quindi aggiornato e rinviato al prossimo 18 dicembre.