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Muore a 21 anni in sella alla sua moto, gli amici la riparano: “Lui avrebbe voluto così”

L’inseparabile moto di Simone Ceccherini, morto nel febbraio 2022 in un incidente, giaceva da mesi dallo sfasciacarrozze. Gli amici hanno deciso così di ripararla e donarla alla famiglia: “È un gesto d’affetto che Simone, ovunque sia, continuerà ad apprezzare. Un modo per averlo ancora tra noi”
A cura di Francesca Del Boca
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Simone Ceccherini (foto Facebook)
Simone Ceccherini (foto Facebook)

Era in sella alla sua moto Simone Ceccherini, il 21enne di Como che nel pomeriggio di sabato 5 febbraio 2022 ha perso la vita in sella alla sua moto sulla statale Regina a Brienno (Como). "Quell’auto è andata dritta alla curva, invadendo la corsia opposta, e Simone non ha potuto far nulla per evitarla", raccontò al tempo un testimone.

Accadde un anno esatto fa. E oggi, in questo giorno particolare, gli amici di Simone (in tutto una ventina) hanno voluto compiere un gesto in memoria del loro "Cecca", scomparso troppo presto e troppo tragicamente: riparare la Ktm 300 Super Motard di Simone e donarla alla famiglia. 

L'amatissima moto di Simone

Una moto che, per Simone, era molto di più. Motociclista appassionato, non si separava mai da quel bolide bianco e rosso. Gli amici motociclisti, una famiglia. I giri sulle due ruote rombando per le strade del Comasco, un assaggio quotidiano di pura libertà.

Per questo i ragazzi, a distanza di 12 mesi, decidono che il modo migliore di ricordare Simone può essere solo uno: recuperare quella moto accartocciata, con ancora incise le ferite dell'incidente, e riportarla in vita. "Prenderci cura della moto di Simone è un modo per averlo sempre fra noi", raccontano i giovani a La Provincia di Como, che ha riportato la notizia.

"Simone avrebbe voluto così. Non potevamo lasciare la sua moto in quelle condizioni, sarebbe stato abbandonare un qualcosa che lui in vita aveva amato tantissimo", racconta uno degli amici. "Con alcuni amici siamo andati dallo sfasciacarrozze e abbiamo caricato i pezzi, su un furgone, uno per uno. Si è svolto tutto nel silenzio più assoluto, nessuno ha detto una parola. Sembrava di vivere un rito".

Il papà di Simone: "Grazie, lui avrebbe voluto così"

E così la moto di Simone è finalmente tornata a casa, scintillante e rombante come prima di quel terribile pomeriggio di febbraio. Non senza qualche iniziale timore da parte di Giuliano, il papà di Simone. "Ci ho messo del tempo per rivedere quella moto. Ci ho messo del tempo per rispondere alla richiesta dei ragazzi di sistemarla. Era troppo doloroso".

La sella su cui Simone si trovava durante l'impatto. La carrozzeria colorata con ancora addosso i segni visibili dell'incidente. Come mettere il sale su una ferita ancora sanguinante. Ma a un certo punto succede qualcosa. "Trovarmela di fronte dallo sfasciacarrozze, buttata in un angolo, accartocciata sotto la pioggia, abbandonata senza nessuno che se ne prendesse cura è stato come ricevere un pugno in pancia. Improvvisamente mi è piombato tutto addosso, di nuovo".

E così la decisione, insieme agli amici, di riparare il mezzo. Per Simone, con Simone. "È un gesto d’affetto che Simone, ovunque sia, continuerà ad apprezzare". E non solo Simone. "A noi ha riempito un pezzo di cuore".

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