Morte di Maurizio Rebuzzini, eseguita l’autopsia sul corpo: emersi segni compatibili con la morte per asfissia

I medici legali hanno eseguito oggi l'autopsia sul corpo di Maurizio Rebuzzini, il giornalista e critico fotografico di 74 anni morto mercoledì scorso dopo essere stato trovato in fin di vita sul ballatoio del suo studio in via Zuretti a Milano, nei pressi della stazione centrale. Le cause della morte e la natura dei lividi trovati sul collo dell'uomo restano al momento sconosciute, in attesa che i medici depositino la loro relazione, ma sembra farsi largo l'ipotesi del soffocamento.
Come riporta l'agenzia di stampa Ansa, i segni trovati sul corpo dell'uomo sembrerebbero infatti compatibili con una morte per asfissia. Tuttavia per esserne sicuri di questa ipotesi servirà aspettare gli esiti degli esami di laboratorio. Negli scorsi giorni sulla morte del fotografo è stato aperto un fascicolo per omicidio, affidato alla pubblico ministero Maria Cristina Ria e all'aggiunta Bruna Albertini, che coordina le indagini svolte dalla Squadra mobile della Polizia di Milano.
Il decesso di Rebuzzini risale al pomeriggio mercoledì 17 settembre. Il 74enne è stato trovato in fin di vita dal figlio Filippo Rebuzzini, che ha raccontato di essersi allarmato dopo che il padre non aveva risposto a una sua telefonata. Arrivato nel palazzo del suo studio, lo avrebbe trovato steso a terra in arresto cardiaco e avrebbe chiamato i soccorsi. Rebuzzini è stato portato d'urgenza all'ospedale Fatebenefratelli, dove è morto. Negli scorsi giorni gli agenti della scientifica hanno svolto alcuni rilievi nello studio del fotografo, individuando tracce di Dna che saranno analizzate in laboratorio.