Morì schiacciato dal miniescavatore in un cantiere: imprenditore condannato per omicidio colposo

Stefano Anastasio è morto l'11 gennaio 2022. Era un operaio che stava lavorando in un cantiere di Besana Brianza, comune che si trova in provincia di Monza e Brianza, quando, mentre si trovava su un miniescavatore, si è ribaltato morendo poi poco dopo. Nella tarda mattinata di ieri, venerdì 27 giugno, il tribunale di Monza ha condannato in primo grado a due anni di reclusione per omicidio colposo l'imprenditore, titolare dell'impresa edile in cui lavorava la vittima.
L'incidente sul lavoro
Anastasio era originario di Maddaloni, che si trova in provincia di Caserta. Da anni però viveva a Casatenovo con moglie e due figli. L'11 gennaio è stato prima sbalzato dal mezzo che stava guidando e poi è rimasto schiacciato sotto il peso della cabina dell'escavatore che stava manovrando. Sembrerebbe che non stesse usando la cintura di sicurezza. Per gli avvocati di parte civile, l'imputato "avrebbe dovuto ammonire, addirittura licenziare l'operaio per salvargli la vita".
Per gli avvocati dell'imputato, la tragedia andrebbe addebitata a una negligenza del lavoratore: "Naturalmente raccomando sempre agli operai di lavorare in sicurezza e quindi di allacciarsi le cinture", ha affermato l'imprenditore.
La condanna precedente
Il giudice Dario Salerno ha accolto le richieste del pubblico ministero Carlo Cinque. Oltre alla condanna, sono stati stabiliti i risarcimenti provvisionali a favore dei familiari di Anastasio per un totale di quattrocentomila euro. Stando a quanto riportato dal quotidiani La Provincia, non è stata concessa la sospensione condizionale della pena perché a carico dell'imputato risultava una precedente condanna, diventata irrevocabile, del tribunale di Lecco che si riferirebbe a un altro infortunio sul lavoro non mortale.
Tra novanta giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza.