L’uomo che ha ucciso di botte un 28enne voleva difendere sua sorella: l’aveva colpita con un televisore

Il fidanzato di sua sorella la stava picchiando, per questo motivo si è scagliato contro di lui a mani nude. Con calci e pugni, il 35enne Mario Arteaga Rodriguez ha ucciso il 28enne Angel Albaredo Mejla nella notte tra giovedì e venerdì 21 aprile in un appartamento di via Piave a Vigevano, in provincia di Pavia. Dopodiché il 35enne si è rifugiato in una cantina del centro storico, dove cinque ore più tardi è stato rintracciato e arrestato dagli agenti del commissariato. Ora si trova in carcere a Torre del Gallo, nel Pavese, con l'accusa di omicidio.
La lite tra Mejla e la sorella di Rodriguez
Grazie ai rilievi della Scientifica e alle testimonianze dei vicini, gli investigatori sono riusciti a ricostruire la dinamica dell'aggressione rivelatasi fatale per il Mejla.
Il 28enne, quella sera, stava discutendo con la sua fidanzata. Una lite animata, diventata a un certo punto anche violenta. Al punto che il 28enne è arrivato a colpire la ragazza con un televisore sulla testa.
L'omicidio e la fuga
Vedendo quella scena, Rodriguez non avrebbe esitato un secondo di più per scagliarsi contro di lui. Dalle indagini è emerso che già qualche mese fa il 35enne peruviano aveva aggredito e ferito il fidanzato connazionale con un coltello. Questa volta, però, lo ha fatto per difendere la sorella. Così, ha iniziato a picchiarlo con una violenza tale da ucciderlo.
Resosi conto di quanto aveva fatto, Rodriguez è fuggito a piedi provando a nascondersi in una cantina di un amico nel centro storico della città. Dopo circa cinque ore, però, è stato rintracciato e arrestato con l'accusa di omicidio.