L’odissea di una donna incinta per un’ecografia: “O paghi 210 euro al privato o vai fuori Milano”

Giulia (nome di fantasia) aspetta un bambino. Ma, prima ancora, aspetta che si liberi un posto nel servizio sanitario pubblico per poter accertare la salute di chi porta in grembo. La sua esperienza, riportata a Fanpage.it, mostra lo stato della sanità lombarda, dove l'unico modo per curarsi in tempi opportuni sembra quello di mettere mano al portafogli.
Dopo avervi mostrato le difficoltà incontrate dai cittadini lombardi nel prenotare visite ed esami con il nuovo Cup unico regionale, il viaggio di Fanpage.it nella sanità della "locomotiva d'Italia" prosegue al fianco di questa futura mamma proprio nel giorno in cui i medici dell'ospedale in cui è seguita le prescrivono l'ecografia ostetrica morfologica. Si tratta di uno degli esami più importanti della gravidanza, in quanto passa in rassegna ogni singolo organo del feto, evidenziando eventuali anomalie.

Allo sportello: "Nessun posto, a meno che paghi 210 euro"
Giulia è seguita in un ospedale pubblico di Milano, il Macedonio Melloni, struttura all'avanguardia per tutto ciò che riguarda gravidanza e neo natalità. È novembre 2025 e, appena uscita dalla visita di controllo, si mette in coda agli sportelli per prenotare i nuovi esami prescritti, tra cui appunto l'ecografia morfologica.
La vorrebbe prenotare nell'0spedale in cui è seguita e dove si è sempre trovata molto bene, ma la sorpresa si manifesta una volta arrivata allo sportello. Giulia chiede disponibilità per l'esame suddetto, che deve necessariamente essere eseguito tra la 19esima e la 22esima settimana di gravidanza, quindi, nel suo caso, tra il 12 e il 30 gennaio 2026: "In questo ospedale – le dice l'operatrice – abbiamo posto solo il 3 dicembre oppure l'11 febbraio, gennaio è andato a ruba".
Visto che il 3 dicembre sarebbe troppo presto per sottoporsi a quell'ecografia e l'11 febbraio sarebbe invece troppo tardi, Giulia chiede quanto le verrebbe a costare farla a pagamento: "210 euro circa", la risposta dell'operatrice, che assicura: "Nel privato non dovrebbero esserci grandi liste d'attesa".
Dal centralino: "C'è posto solo fuori Milano"
Dato il costo elevato che le si prospetta, Giulia prova a chiamare il numero unico regionale, sperando di trovare posto in un qualsiasi altro ospedale cittadino, ma anche in questo caso le cose non vanno come auspicato: "L'unico posto in città è alla Mangiagalli – le dicono al telefono -, però quella clinica esegue l'ecografia morfologica solo fino alla 21esima settimana + 3 giorni di gravidanza, lei sarebbe alla 22esima inoltrata, quindi per lei è troppo avanti".
Dal centralino le propongono un'altra soluzione: "Ci sono due posti – dice l'operatrice -, uno a Lodi e uno a Colonno [provincia di Como]", cioè a 50 minuti e a un'ora e 15 minuti di distanza in auto da Milano. Cercando di prenotare online, riferisce Giulia, non va certo meglio: gli unici slot disponibili sono a più di un'ora dalla città, non certo alla portata di tutte.
Privato come unica chance, ma con date incerte
Affrontare più di un'ora di viaggio per sottoporsi all'esame richiede tempo, energie e anche soldi, che nel complesso più o meno eguagliano l'alternativa a pagamento, l'unica, in ultima istanza, praticabile per Giulia. Ma anche prenotare in libera professione non è così scontato.
Chiamando il numero unico di Regione Lombardia preposto alla prenotazione in regime privato (diverso rispetto a quello contatto in precedenza per il servizio pubblico), le viene detto che non sono ancora state fornite le agende di gennaio 2026, di solito vengono mandate a fine mese. Risultato: quasi a metà dicembre, la donna non è ancora riuscita a ottenere un appuntamento, né nel pubblico né nel privato, per l'ecografia morfologica a cui dovrà obbligatoriamente sottoporsi nel mese di gennaio.