Inchiesta sull’urbanistica a Milano

Lo studentato sequestrato e il business delle residenze per universitari a Milano: “Stanze a 800 euro”

Si va verso la chiusura delle indagini per Scalo House, il progetto sequestrato a novembre 2024 che comprende anche uno studentato già abitato. L’inchiesta ha acceso un faro sugli studentati convenzionati che, grazie a un accordo con il Comune di Milano, agevolano i costruttori dimezzando gli oneri di costruzione. Una pratica che, sostiene la consigliera dei Verdi Francesca Cucchiara, va rivista in consiglio comunale.
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Si va verso la chiusura delle indagini per Scalo House, il cantiere bloccato di via Valtellina 40 (già sequestrato a novembre 2024) che comprende anche uno studentato già abitato.

Si tratta di un complesso residenziale nato come ristrutturazione di un magazzino logistico, al cui posto sarebbero dovute sorgere due torri di otto e tredici piani, approvato senza un piano attuativo per sostenere l'impatto delle nuove abitazioni sul quartiere. Del progetto, appunto, fa parte anche uno studentato convenzionato con il Comune di Milano – con alloggi a prezzi più bassi rispetto al mercato – che di fatto, secondo quanto emerso dalla maxi inchiesta della Procura di Milano, ha permesso al costruttore di beneficiare di vantaggi fiscali come il dimezzamento degli oneri di urbanizzazione. Lo studentato, già completato, è stato sequestrato ma continua a essere abitato: si è deciso di mantenerne l'operatività perché trovare una nuova soluzione per gli studenti sarebbe stato più complicato.

A chi convengono gli studentati convenzionati?

La convenzione con il Comune, che dovrebbe venire incontro alla necessità economiche degli studenti in una città sempre più attrattiva e costosa, si rivela infatti troppo spesso davvero vantaggiosa soltanto per chi costruisce. Il motivo? Come sostiene la consigliera comunale del gruppo Europa Verde Francesca Cucchiara, i prezzi degli studentati convenzionati non sono molto più bassi delle residenze private: allo sconto dato ai costruttori, insomma, non corrisponde un reale vantaggio per gli studenti e le studentesse visto che, secondo quanto evidenziato dalla consigliera con il collega di partito Tommaso Gorini, il prezzo medio per una stanza singola all'interno di uno studentato convenzionato a Milano sarebbe superiore agli 800 euro al mese, cifra non troppo distante dai prezzi di mercato. "Servono dei parametri fissi per stabilire che cosa è realmente sociale, il fatto di stare leggermente sotto i canoni delle residenze private non significa essere accessibili", ha spiegato Cucchiara a Fanpage.it.

Gli studenti parte civile

Per la Procura di Milano, del resto, quella di Scalo House non sarebbe una semplice ristrutturazione, come ci spiega l'avvocata Veronica Dini, la legale che ha già seguito gli esposti di comitati cittadini in altre inchieste sull'urbanistica:

"Si passa da un magazzino a due torri di 8 e 13 piani con destinazione urbanistica diversa: questa non è una ristrutturazione. Il problema è che lo studentato viene inserito anche come occasione per scontare ovviamente oneri di urbanizzazione o altri costi".

L'avvocata Dini sta seguendo in questo caso l'associazione Studenti indipendenti – Link, che ha deciso di costituirsi parte civile in un processo. "Chiederemo che venga instaurato un processo di giustizia riparativa per nuovi progetti accessibili veramente per gli studenti, siamo diventati uno strumento per fare profitto" ci fa sapere Barbara Morandi di Link. "Le scelte economiche delle imprese di investire sugli studentati sono una formula molto intelligente per fare profitto – continua Morandi – ma non per venire incontro ai reali bisogni degli studenti".

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