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L’infettivologo Gori: “Troppi rifiutano il vaccino AstraZeneca, è un grave errore”

“La sensazione è che in troppi abbiano male interpretato i dati: il fatto che Pfizer e Moderna abbiano efficacia al 94% e AstraZeneca al 65% non significa che quest’ultimo non funziona. È un ottimo vaccino che evita la malattia”. A dirlo è Andrea Gori, direttore di Malattie infettive al Policlinico di Milano. Troppe persone, ha aggiunto, stanno rifiutando il vaccino perché ritenuto meno efficace.
A cura di Simone Gorla
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"AstraZeneca non è il vaccino di serie B" e rifiutarlo è "un errore che può costare caro". A dirlo è Andrea Gori, direttore di Malattie infettive al Policlinico di Milano, in un'intervista al Corriere della Sera.

L'infettivologo ha spiegato che molti suoi pazienti gli stanno chiedendo se possono scegliere quale vaccino ricevere, scettici sulle garanzie offerte dal vaccino AstraZeneca rispetto a quelli di Pfizer e Moderna. Per il vaccino anti-Covid prodotto dall'azienda anglo-svedese l'Agenzia italiana del farmaco Aifa ha appena dato il via libera all'uso fino ai 65 anni, in persone senza rischi specifici di progressione della malattia verso forme gravi.

"Molte delle persone candidate a quel vaccino si lamentano di essere state dirottate su un vaccino scadente – spiega l'infettivologo – Si chiedono perché ai medici è stato fatto quello migliore. Che se non lo fanno a così tante categorie, qualcosa dietro ci sarà". Ebbene, "la sensazione è che in troppi abbiano male interpretato i dati: il fatto che Pfizer e Moderna abbiano efficacia al 94% e AstraZeneca al 65% non significa che quest'ultimo non funziona. È un ottimo vaccino che evita la malattia", assicura lo specialista.

"Dobbiamo chiederci qual è la finalità di questa vaccinazione: è importante che protegga dallo sviluppo di forme gravi quindi dalla morte e dal ricovero in ospedale. E in questo senso l'efficacia è al 100%. Posso avere una forma di infezione lieve se sono sfortunato, ma non è un dramma per nessuno avere un po' di febbre", precisa Gori. Il clima nato intorno al vaccino AstraZeneca "penso dipenda da una certa pubblicità negativa o comunque dalla leggerezza con cui questi dati sono stati illustrati. Si sposta l'attenzione da una certezza che abbiamo: non stare male. Invece c'è chi fingerà una patologia immaginaria per farsi dirottare su un altro farmaco".

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