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Notizie sul caso di Leonardo La Russa

Leonardo La Russa accusato di violenza sessuale, per i video con la 22enne si indaga anche per revenge porn

Sulla base di un’altra denuncia presentata dalla giovane, la Procura di Milano ha aperto anche un fascicolo parallelo per “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”: al centro tre video girati nell’appartamento di La Russa dopo la serata alla discoteca Apophis, lo scorso 18 maggio.
A cura di Francesca Del Boca
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Non si fermano le indagini che coinvolgono Leonardo Apache La Russa, il più piccolo dei figli di Ignazio La Russa, e l'amico Tommaso Gilardoni, oggi accusati di violenza sessuale da una ex compagna di liceo. Sulla base di un'altra denuncia presentata dai legali della 22enne, la Procura di Milano ha aperto anche un fascicolo parallelo per "diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti", ossia per "revenge porn". Per il momento sarebbe a carico di ignoti.

Un'indagine scaturita dalla notizia, diffusa dai media, di tre filmati girati dallo stesso La Russa nel proprio appartamento milanese durante la notte del 18 maggio scorso, al termine della quale la giovane si sarebbe svegliata in stato confusionale, senza più ricordare niente. "Leonardo e un suo amico hanno avuto rapporti sessuali con me a mia insaputa, mentre mi trovavo sotto effetto di sostanze stupefacenti", le parole della ragazza.

I video incriminati, secondo quanto emerso, riprenderebbero una notte di sesso tra i tre, in cui la 22enne si mostrerebbe "consenziente" e partecipe, e si troverebbero nel cellulare di Tommaso Gilardoni, già consegnati in Procura il 12 dicembre scorso: al momento il pm Stagnaro e l'aggiunto Mannella hanno in mano solo la descrizione fatta a verbale dallo stesso Gilardoni di quelle riprese. Che ora dovranno essere estrapolate con la forma dell’accertamento irripetibile, ancora non fissato, e poi finalmente visionate da chi indaga.

"Un gioco di cui la ragazza era consapevole", secondo la difesa. L'ennesimo abuso, secondo i legali della 22enne. Gli inquirenti, adesso, dovranno verificare se i due ragazzi li abbiano inviati l’uno all’altro, e se siano circolati o meno anche nelle chat tra amici ora al vaglio della Procura.

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