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Le chat del gruppo accusato di aver violentato una 16enne a Mantova: “Tu l’hai messa incinta”

È in corso il processo a carico di 5 giovani mantovani accusati di aver violentato una 16enne durante una festa di compleanno nel 2021. In aula sono state mostrate le loro chat Whatsapp in cui parlavano di quella sera.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Cinque ragazzi del Basso Mantovano, d'età compresa tra i 20 e 23 anni, stanno affrontando un processo in cui sono imputati per violenza sessuale di gruppo. Almeno due di loro avrebbero abusato nella notte tra il 18 e il 18 maggio 2021 di una ragazza all'epoca 16enne attirata in un appartamento con la scusa di una festa di compleanno. Uno avrebbe solo assistito alla scena mentre i restanti due avrebbero "fatto cilecca". È quanto emerso durante l'udienza di ieri, 4 dicembre, quando il personale di polizia giudiziaria ha mostrato le chat Whatsapp dei cinque: "Tu l'hai messa incinta", ha scritto uno, "Eh sì, misà di sì", "Lui invece si è salvato, guardava e basta".

La festa di compleanno a Suzzara

L'episodio contestato risale alla notte tra il 18 e il 19 maggio 2021. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, la 16enne cremonese dopo aver trascorso una giornata in compagnia di un conoscente, sarebbe stata invitata a partecipare a una festa di compleanno organizzata nell'abitazione di uno degli imputati a Suzzara.

Due settimane più tardi, la ragazza, che è in cura per deficit psicologico e disturbo della personalità, ha raccontato alla madre di essere stata violentata. Con lei è andata al pronto soccorso pediatrico dell'ospedale di Cremona perché lamentava forti dolori al ventre. "Temeva di essere incinta", ha testimoniato la madre durante l'udienza del 18 settembre.

Le indagini delle squadre Mobili

Le squadre Mobili di Cremona e Mantova si sono occupate delle indagini, arrivando a effettuare perquisizioni domiciliari nelle abitazioni dei cinque e a sequestrare pc e smartphone. È proprio dalle analisi delle loro conversazioni che sta emergendo il ruolo svolto da ciascuno di loro quella notte.

Due di loro sono stati subito arrestati, mentre per gli altri tre è scattato l'obbligo di dimora. La linea difensiva punta sul consenso della minorenne al rapporto sessuale e a una "spiccata difficoltà della stessa a ricordare i fatti".

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