Lavoratori dello spettacolo occupano il teatro Grassi di Milano: “Fermi da oltre un anno”

Sono in tutto una cinquantina le persone che questa mattina hanno occupato il cortile del Teatro Grassi di via Rovello, in pieno centro a Milano. Stando alle prime informazioni sono i lavoratori del coordinamento spettacolo della Lombardia e alcuni studenti che si sono dati appuntamento oggi sabato 27 marzo per protestare contro la chiusura del mondo della cultura. E il giorno scelto non è uno qualsiasi: oggi è la giornata mondiale del teatro. Nel cortile del Teatro Grassi sta andando "in scena" quindi lo spettacolo: "Prove per uno spettacolo vivo".
Al fianco dei lavoratori anche gli studenti
Date e luogo dunque non scelti a caso: "È stato scelto questo luogo per la sua storia. Il Teatro Grassi è il primo teatro comunale di prosa d'Italia, nato con l'impegno di essere un teatro d'arte per tutti. Come hanno sempre ripetuto i fondatori, il teatro è quindi il luogo dove una comunità, liberamente riunita, si rivela a se stessa: il luogo dove una comunità ascolta una parola da accettare o da respingere, perché, anche quando gli spettatori non se ne avvedono, questa parola li aiuterà a decidere nella loro vita individuale e nella loro responsabilità sociale". La protesta è anche l'occasione per istituito un "Parlamento Culturale Permanente come luogo di incontri, assemblee, dibattiti, laboratori e proposte artistiche". Nel cortine non ci sono i lavoratori dello spettacolo, ma anche gli studenti al motto "non vogliamo diventare i precari di domani". E ancora: "Prove per uno spettacolo vivo è un gesto artistico e politico che rivendica lo spazio che da più di un anno è stato negato alla Cultura, per discutere e denunciare le contraddizioni che la pandemia ha fatto emergere duramente nella nostra società". Ieri invece è stata la volta della protesta dei giostrai in Italia che contano circa 7.500 imprese con circa in tutto 40mila lavoratori. Eppure questi lavoratori sono fermi dall'inizio della pandemia.