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Lago di Garda, secondo le analisi di Legambiente i tratti più inquinati sono sulle sponde bresciane

Sono sulle sponde bresciane i tratti più inquinanti del Lago di Garda: due punti fuori dai limiti di legge, ma si notano miglioramenti rispetto allo scorso anno.
A cura di Beatrice Tominic
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La Goletta dei Laghi di Legambiente, foto da Facebook.
La Goletta dei Laghi di Legambiente, foto da Facebook.

La Goletta dei Laghi 2023, la campagna  di Legambiente che monitora e salvaguarda le acque dei laghi italiani, ha fatto tappa sul Lago di Garda, confrontando tutti i rilievi effettuati sia sulle sponde venete che su quelle lombarde.

In particolare, sono stati prelevati 6 campioni di acqua in Veneto e 7 in Lombardia, per un totale di 13 campioni da analizzare. Se, in Veneto, tutti e 6 i prelievi hanno permesso di evidenziare la presenza di segnali di inquinamento in quantità inferiore ai limiti previsti per legge, non si può dire altrettanto per quanto riguarda le sponde lombarde, superiore ai limiti di legge nella foce del torrente in località Santa Maria di Lugana a Sirmione e a Toscolano Maderno, dove si trova la foce del rio Lefà, è al di fuori dei limiti di legge.

Segnali positivi: "Miglioramenti su entrambe le sponde"

Nonostante questo triste record, come emerso dal report, rispetto alle analisi 2022 si notano dei miglioramenti su entrambe le sponde, con meno superamenti rispetto agli anni passati. In particolari, alcune zone che risultavano non a norma lo scorso anno, oggi risultano entro i limiti: "Si tratta dei punti di Salò, Padenghe sul Garda, la foce del Rio nell’oasi San Francesco del Garda e la foce del Torrente Toscolano – ha dichiarato Elisa Scocchera, la portavoce Goletta dei Laghi di Legambiente – Lo scorso risultavano inquinati o fortemente inquinati. Nello specifico, il punto campionato a Salò, campionato sin dal 2012, è risultato fuori dai limiti per molti anni di fila, come il punto a Padenghe, campionato dal 2011 e sempre risultato al di sopra dei limiti di legge. Speriamo che questo sia solo l'inizio per avere un lago più pulito e sicuro”.

Lago di Garda, il problema dell'overtourism

"Oltre alla qualità delle acque, è importante fare il punto sui problemi del lago, a partire da quelli legati al turismo: nessuno si rende conto che in un luogo così attrattivo già di suo per clima, paesaggi e cultura non serve creare nuovi richiami – spiegano dal Circolo Legambiente per il Garda – Uno di questi è la ciclovia del Garda con alcuni tratti progettati a sbalzo senza tener conto del rischio geologico. Servirebbe promuovere un turismo sostenibile, che oggi manca. In più, nella parte lombarda, manca un sistema di depurazione unitario e si continua a costruire, soprattutto alberghi: una pressione sul territorio che non si sa fino a quando saremo in grado di sopportare".

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