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La storia di Stefania Albertani, l’omicidio della sorella Maria Rosa e la condanna a 20 anni di carcere

Nel 2009 Stefania Albertani ha strangolato la sorella maggiore Maria Rosa e poi ha cercato di uccidere anche i suoi genitori. Oggi il suo è uno dei casi più noti in cui la neuroscienza ha avuto un ruolo nella scelta della pena, cioè vent’anni di carcere più tre in ospedale psichiatrico.
A cura di Matteo Lefons
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Uccise la sorella e tentò di uccidere i genitori. La storia di Stefania Albertani diventa la trama di un film, "Elisa", presentato al Festival del Cinema di Venezia 2025. Non ci sono riferimenti diretti alla killer di Cirimido, località in provincia di Como, però l'ultimo lavoro di Leonardo De Crescenzo si basa sul libro "Io volevo ucciderla. Per una criminologia dell'incontro", cioè la frequentazione di Stefania in carcere con due criminologi. Era il 2009: Stefania aveva ventisei anni quando ha segregato in casa la sorella Maria Rosa, tredici anni più grande di lei, l'ha costretta a ingerire quantità spropositate di psicofarmaci e l'ha strangolata con una corda. Poi ha bruciato il cadavere. Qualche mese il tentativo di uccidere anche i genitori, ma i carabinieri erano riusciti a intervenire in tempo. La condanna, che la donna sta ancora scontando, è stata di vent'anni di carcere e tre di ospedale psichiatrico giudiziario (Opg). Nella sentenza si parlava di alterazione cerebrale e di disturbo dissociativo della personalità: è uno dei processi italiani più famosi con un ruolo decisivo delle neuroscienze, anche a causa dell'intervista di Franca Leosini in cui la killer ha confessato la volontà di uccidere la sorella maggiore.

Chi è Stefania Albertani, la famiglia e i legami

Al tempo dell'omicidio Stefania Albertani aveva 26 anni e faceva la geometra. Il padre era un imprenditore edile, ma aveva deciso di lasciare l'attività ai figli dopo una serie di problemi di salute che lo avevano colpito. La gestione dell'impresa è toccata a Stefania perché il fratello maggiore ha preferito occuparsi solo dei cantieri e, a soli tre anni dal ritiro del padre, la ditta è fallita per insolvenza. Stefania non riesce a gestire il lavoro che ha ereditato e in più, soffre di shopping compulsivo: in pochi anni non ci sono più soldi. I rapporti in famiglia si deteriorano, anche se in qualche modo i genitori la proteggono come possono. La sorella Maria Rosa invece non è così comprensiva, il loro rapporto era conflittuale già da tempo. Stefania ammetterà nell'intervista con Leosini che alla base dei dissidi c'era invidia nei confronti della sorella perché "Lei viveva, io no".

Il racconto di Stefania Albertani dell'omicidio della sorella

Il racconto di Stefania è carico di emotività e pentimento. Dalle sue dichiarazioni è nato il libro "Io volevo ucciderla. Per una criminologia dell'incontro". I due autori del libro, Adolfo Ceretti e Lorenzo Natali, che hanno incontrato la donna tante volte nel corso degli anni, si sono concentrati sulla presa di coscienza della donna nel corso degli anni. L'ammissione che dà il titolo al saggio è il culmine di un percorso di crescita e di accettazione. Nel programma "Storie Maledette", Stefania aveva affermato: "Non le chiederò mai scusa abbastanza. Se ci fosse stata la Stefania di adesso, lei sarebbe ancora viva. Perché adesso so di poter scegliere. Invece, in quel momento, ho sentito che Maria Rosa voleva distruggere il mio castello di bugie, portarmi via la vita. E io ho preso la sua". Poi ha aggiunto: "Quando la vedevo in quelle condizioni, pensavo che stava vivendo quello che provavo io da tutta la vita".

La condanna: gli anni nell'ospedale psichiatrico e in carcere

Oggi Stefania sta ancora scontando la sua pena di vent'anni di prigione più tre di ospedale psichiatrico giudiziario (Opg). Dopo la condanna i rapporti con i genitori si sono rafforzati e il percorso psichiatrico che le è stato riservato sembra aver dato i suoi frutti. Le ammissioni di tutti i delitti e gli errori sono necessari per lasciarsi indietro i disagi che l'hanno portata a uccidere. Per tornare a vivere in libertà ci vorrà ancora del tempo, tra poco però la sua storia, sotto le spoglie della protagonista Elisa Zanetti, sbarcherà in tutti i cinema italiani.

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