La società di Davide Lacerenza fallisce, ma i dipendenti aspettano ancora 100mila euro di risarcimento

Dopo tutto il clamore per la chiusura della Gintoneria, noto locale milanese sotto sequestro per un traffico di droga e prostituzione, di cui Davide Lacerenza era proprietario e protagonista delle vicende, adesso l'attenzione si sposta sui dipendenti, rimasti senza lavoro e senza stipendio. Secondo quanto si apprende, a finire "in mezzo alla strada" sarebbero sei camerieri, che si sono licenziati per giusta causa ma che starebbero ancora aspettando di recuperare i crediti. Per un totale, aggiunte le spese legali, di 100mila euro. La Ginto Eventi Srl, la società che fa capo al locale e a Lacerenza, è fallita, quindi spetterà all’Inps pagare i crediti dei lavoratori. Ma rimarrebbero fuori le spese legali.
Caso Gintoneria, cosa è successo
Al centro del ‘caso Gintoneria' ci sarebbe un giro di prostituzione e droga, che ha portato il 22 ottobre scorso ai patteggiamenti di Davide Lacerenza, a 4 anni e 8 mesi, e dell'ex compagna Stefania Nobile (intervistata da Fanpage.it) figlia di Wanna Marchi, a 3 anni. Intanto, Lacerenza, che si faceva chiamare "il King", sconterà la pena in affidamento in prova ai servizi sociali, proseguendo il percorso di "disintossicazione". E l'ex compagna Nobile inizierà a fare "lavori di pubblica utilità" alla Protezione civile di Bresso, nel Milanese. Oltre ai patteggiamenti, è stato previsto un risarcimento da oltre 900mila euro. La cifra corrisponde più o meno al valore delle bottiglie di champagne e degli alcolici confiscati, degli arredi dei locali sequestrati e del denaro (alcune decine di migliaia di euro) trovato sui conti dei due. Sul valore effettivo delle bottiglie di champagne e degli altri alcolici sarà necessario aspettare la messa in vendita all'asta.
Le indagini e le altre persone coinvolte
Secondo quanto emerge, è arrivato l'avviso di conclusione delle indagini per Davide Ariganello, braccio destro di Lacerenza, arrestato ai domiciliari lo scorso marzo e accusato di favoreggiamento della prostituzione e di cessioni di cocaina, oltre che di un'ulteriore ipotesi di favoreggiamento. Si contano anche due presunti spacciatori, attivi in un giro di cocaina nel locale milanese, poi sequestrato; due donne, presunte prostitute, accusate di favoreggiamento personale per dichiarazioni non veritiere con cui avrebbero cercato di favorire Lacerenza nel procedimento. E infine, come sesta persona, pare che sia coinvolta anche la madre di un ex fidanzata di Lacerenza (non Stefania Nobile).
Il rapporto tra Davide Lacerenza e Stefania Nobile
Il rapporto tra i due protagonisti del caso della Gintoneria, Davide Lacerenza e Stefania Nobile, viene ampiamente raccontato in una lunga intervista a Fanpage.it, rilasciata dalla stessa Stefania Nobile. Nobile, tornata libera dopo il patteggiamento a tre anni per il caso Gintoneria, racconta come la relazione con Lacerenza sia passata da rapporto d'amore a quello di amicizia, fino a un sodalizio in affari: "Bisogna essere persone molto intelligenti, come noi. Io sono figlia di separati, ho ricordi di mio padre e di mia madre che si ammazzavano e l'ho sempre ritenuto un grande errore. Perché un grande amore può finire, avere delle evoluzioni, ma non si può arrivare a odiarsi. Davide non ha fatto niente. Non sa vivere da solo, e ha fatto ciò che riteneva giusto". E poi spiega anche come sia finita la loro relazione d'amore: "È finita perché mi hanno arrestato. E perché una si è infilata in casa mia, nel nostro letto. Questa è la verità".