La scuola “cancella” l’intervallo fuori dalle classi: 600 studenti in protesta

Sciopero degli studenti del Marcora di Inveruno, comune in provincia di Milano: nella giornata di ieri, lunedì 11 ottobre, alcuni adolescenti sono scesi in strada per contrastare la "cancellazione degli intervalli" nell'orario scolastico. Dopo settimane di richieste e incontri, è arrivata una circolare. Documento, pubblicato proprio ieri, e dove il dirigente prevede pause da dieci minuti che devono garantire il rispetto delle norme anti Covid.
La circolare del preside
Stando a quanto riportato dal quotidiano "Il Giorno", i rappresentanti di classe affermano che: "Dopo una settimana dalla nostra richiesta iniziale siamo tornati in presidenza dove ci è stata annunciata una circolare con la reintroduzione degli intervalli". Il preside si è poi scusato per il ritardo affermando di essere riuscito a pubblicarla solo in mattinata: "Se si aspettava qualche ora, lo sciopero si poteva evitare". Nella circolare c'è scritto infatti che entrano nella struttura alle 8 del mattino avranno il primo intervallo di dieci minuti tra le 10.40 e le 10.50.
Il secondo invece sarà possibile tra le 12.40 e le 12.50. Per gli studenti che invece hanno l'ingresso fissato alle 8.50 sarà previsto un intervallo tra le 11.40 e le 11.50 e un secondo intervallo tra le 13.30 e le 13.40. Gli intervalli – precisa la circolare pubblicata l'11 ottobre – non saranno segnalati dal suono della campana. Saranno infatti i docenti a garantire lo svolgimento delle pause. Queste però si svolgeranno all'interno delle aule proprio per evitare assembramenti e rispettare le norme in materia di Covid-19. Non sarà infatti possibile andare in bagno o ai distributori, non si potrà scambiare cibo e bevande e bisognerà rispettare il distanziamento.
Il problema delle fermate
A fomentare gli animi dei ragazzi non sono solo gli intervalli. Un altro problema è quello relativo all'orario di uscita e le lunghe attese degli autobus: "Chi esce alle 15.20 deve aspettare a lungo l'autobus, fino alle 16. Arriviamo a casa troppo tardi per i compiti e per studiare". Secondo il dirigente questo dipende dalle indicazioni della Prefettura che obbliga a far arrivare, un'ora e mezza dopo il primo ingresso, il 30 per cento dei ragazzi. Per l'uscita però, nonostante le diverse segnalazioni, non sono stati modificati gli orari dei mezzi pubblici.