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La proposta dei consiglieri: “Il Comune di Milano sia parte civile nel processo al Cpr di via Corelli”

Alcuni consiglieri hanno proposto che il Comune di Milano si costituisca parte civile all’eventuale processo sul Cpr di via Corelli: “Dimostrerebbe un impegno tangibile per la giustizia sociale e la difesa dei più vulnerabili”.
A cura di Enrico Spaccini
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Un gruppo di consiglieri comunali di Milano ha presentato un ordine del giorno in cui si chiede al Comune di costituirsi parte civile in un eventuale processo sul Cpr di via Corelli. "Questo atto non solo dimostrerebbe un impegno tangibile per la giustizia sociale e la difesa dei più vulnerabili nella nostra comunità", hanno scritto in una nota, "ma sarebbe anche un segnale forte della sensibilità della città di Milano alle questioni di integrazione e diritti umani". Da dicembre dell'anno scorso il ramo di società che gestisce il Centro permanenza e rimpatri milanese è posta sotto sequestro preventivo d'urgenza in seguito a un'ispezione della guardia di finanza che ha riscontrato carenze soprattutto nei servizi di assistenza sanitaria e di fornitura del cibo ai trattenuti.

Come riportato da MilanoToday, i consiglieri promotori di questa iniziativa sono Tommaso Gorini, Francesca Cucchiara e Carlo Monguzzi (di Europa Verde), Alessandro Giungi (Pd) ed Enrico Fedrighini (Gruppo Misto). "Invitiamo il sindaco e la giunta a prendere una posizione chiara e decisa", si legge nella nota, "a cogliere questa opportunità per dimostrare il loro impegno per una Milano che si fonda sui principi di giustizia, solidarietà e rispetto dei diritti fondamentali di ogni individuo".

La richiesta avanzata dai consiglieri prende forma in seguito ai ripetuti episodi di violenza e degrado riportati dalla rete di realtà ‘No Cpr – Mai più lager', come il ragazzo che sarebbe stato "riempito di medicinali" fino a barcollare, oppure il 18enne manganellato durante una protesta a febbraio.

"La recente decisione del Tribunale del Riesame di Milano di confermare il sequestro del ramo d'azienda della società responsabile della gestione del centro", afferma Monguzzi, "conferma la serietà della situazione e l'importanza di una pronta e decisa azione legale del Comune di Milano".

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