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La Lombardia è la regione più ricca d’Italia: ultima la Calabria

Secondo i dati Irpef pubblicati dal ministero dell’Economia, è ancora la Lombardia la regione con il reddito medio più alto d’Italia. Seconda la Provincia autonoma di Bolzano e ultima la Calabria.
A cura di Enrico Spaccini
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Anche nel 2021, la Lombardia con 25.330 euro è la regione con il reddito medio annuo più elevato d'Italia. La conferma arriva dai dati pubblicati il 13 aprile dal ministero dell'Economia e delle finanze delle dichiarazioni dei redditi persone fisiche (Irpef) presentate nel 2021, riferite all'anno di imposta 2020. In un contesto di pandemia da Covid-19 in cui tutte le principali voci di entrata hanno subito una flessione, è ancora il lavoro autonomo a registrare l'incasso più alto nell'anno (52.980 euro), mentre gli imprenditori hanno dichiarato 19.900 euro.

Primi e ultimi

"Rimane cospicua la distanza tra il reddito medio delle regioni centro-settentrionali e quello delle regioni meridionali", scrive a commento il Mef. Se, infatti, la Lombardia occupa il primo posto in classifica, al secondo c'è la provincia autonoma di Bolzano con 24.770 euro mentre all'ultimo la Calabria: 15.630 euro. Un quadro che rimane invariato rispetto all'anno precedente.

Nel 2020, Pil in calo del 9 per cento

Il 2020 è stato l'anno dei lockdown, delle chiusure e delle limitazioni, e il Prodotto interno lordo del Paese ne ha risentito. "Il Pil ha presentato una forte contrazione del 9 per cento in termini reali", confermano dal ministero. Il reddito complessivo, infatti, è calato di 19,4 miliardi di euro rispetto al 2019, fermandosi così a 865,1 miliardi. Quello medio annuo è sceso dell'1,1 per cento: 21.570 euro. In generale, i contribuenti che hanno "assolto all'obbligo dichiarativo" sono 41,2 milioni, totale che è diminuito di 345mila soggetti (-0,8 per cento), e tutti i principali redditi medi hanno accusato una flessione. Si parte dal meno 11 per cento dei redditi d'impresa, fino ad arrivare al meno 1,6 per cento dal lavoro indipendente. Secondo i dati, l'unica eccezione è rappresentata dalle pensioni: più 2 per cento.

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