La 22enne che ha denunciato La Russa jr per violenza sessuale: “Archiviare è contro la mia dignità di donna”

"Questo provvedimento è contro la mia dignità di donna, è contrario alla realtà dei fatti e alle dichiarazioni dei testimoni ed è contrario alle intercettazioni e alle prove in mano al mio difensore". Sono le parole della ragazza di 22 anni che a luglio del 2023 aveva denunciato di essere stata violentata da Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio, e dal suo amico dj Tommaso Gilardoni dopo una serata in discoteca. Dopo oltre due anni, oggi la gip del Tribunale di Milano Rossana Mongiardo ha accolto la richiesta della Procura e archiviato l'indagine per violenza sessuale che vedeva i due giovani indagati. La presunta vittima, però, ha dichiarato di non avere "intenzione di fermarmi qui" e ha fatto sapere di aver "già conferito un nuovo mandato all'avvocato per la corte di Bruxelles".
L'archiviazione dell'indagine
La giudice Mongiardo nel suo provvedimento di archiviazione ha condiviso la ricostruzione formulata dalle procuratrici Letizia Mannella e Rosaria Stagnaro. Nel suo racconto, la 22enne "è apparsa sempre molto sincera, oltre che profondamente ed emotivamente turbata per l'accaduto, anche in ragione delle proprie fragilità", ha scritto la gip. La notte tra il 18 e il 19 maggio 2023 la ragazza, che era stata compagna di liceo di Leonardo Apache La Russa, aveva fatto uso di alcool e droga in "significative quantità", ha affermato la gip, ma nonostante questo non ci sarebbero prove del fatto che i due ragazzi si fossero resi conto della "presunta invalidità" del suo "consenso" agli atti sessuali avvenuti nell'abitazione del presidente del Senato dei quali, non è escluso, ha "rimosso il ricordo".
Tuttavia, per quanto riguarda i video raccolti nel corso delle indagini, la giudice ha spiegato di non avere "la medesima certezza" della Procura sul fatto che la ragazza "abbia preso parte agli atti sessuali con piena cognizione di causa". Quei filmati, ha concluso la giudice, comunque "non" proverebbero "in maniera inequivoca una coercizione da parte degli indagati".
"Provvedimento contraddittorio e incompleto"
In seguito all'archiviazione dell'indagine, Stefano Benvenuto, l'avvocato che difende la 22enne, ha dichiarato: "È un provvedimento che considero contraddittorio e incompleto: non tiene conto delle mie molteplici contestazioni". Il legale, infatti, aveva chiesto che si procedesse con "l'imputazione coatta" dei due ragazzi, opponendosi alla richiesta di archiviazione formulata dalla Procura. "Per i nostri consulenti di parte, è pacifico che la ragazza non fosse stata assolutamente in grado di autodeterminarsi", aveva affermato Benvenuto: "Nei prossimi giorni valuterò la migliore azione da intraprendere".
Il figlio terzogenito del presidente del Senato e il suo amico dj restano imputati in udienza preliminare per revenge porn. Ai due ragazzi vengono contestati un paio di episodi di "diffusione illecita", quindi senza il consenso della ragazza, "di immagini o video sessualmente espliciti" su quella serata.
 
		 
  