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Alberto Genovese arrestato per stupro

La 18enne che accusa Genovese di stupro è invalida al 40%: chiesto un milione e mezzo di risarcimento

La ragazza oggi 19enne che sarebbe stata drogata e stuprata da Alberto Genovese avrebbe riportato un’invalidità permanente del 40 per cento. È quanto contenuto in una perizia depositata dal suo avvocato, Luigi Liguori, che ha chiesto un risarcimento di un milione e mezzo di euro all’imprenditore digitale.
A cura di Francesco Loiacono
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È rimasta invalida al 40 per cento e ha riportato danni fisici permanenti e anche gravi conseguenze psicologiche. Questo sarebbe il quadro clinico della ragazza che lo scorso anno accusò Alberto Genovese di averla drogata e stuprata nel suo attico nel centro di Milano, "Terrazza sentimento". A delineare il quadro, come riporta Luigi Guastella sul "Corriere della sera", è stato l'avvocato della giovane, Luigi Liguori, che ha depositato una perizia medico-legale nel corso dell'udienza preliminare del processo ai danni di Genovese che si è tenuta ieri a Milano.

La denuncia della ragazza portò all'arresto di Genovese

La ragazza, oggi 19enne e all'epoca dei fatti 18enne, venne trovata seminuda dalla polizia nella notte tra il 10 e l'11 ottobre dello scorso anno. Dal suo racconto partirono le indagini che portarono poi all'arresto del "re delle start up", accusato poi di un'altra violenza commessa con le analoghe modalità ai danni di una ragazza 23enne in una villa a Ibiza. Per quest'altro episodio è accusata, in concorso, anche l'ex fidanzata di Genovese.

L'avvocato della ragazza ha chiesto un milione e mezzo di euro di risarcimento

L'udienza di ieri è servita per la costituzione delle parti civili: sono state ammesse sia le due presunte vittime dello stupro, sia l'associazione contro la violenza sulle donne Di.Re.. Nel caso della 19enne di "Terrazza sentimento", l'avvocato Liguori ha stimato in un milione e mezzo di euro l'entità del risarcimento per i danni fisici e psicologici che sarebbero stati causati da Genovese. I legali dell'imprenditore digitale avranno tempo fino al prossimo gennaio per raggiungere un accordo con le parti, che potrebbe servire per chiedere una riduzione dell'eventuale pena in caso di condanna. Gli avvocati di Genovese dovranno inoltre decidere se chiedere il rito abbreviato per il loro assistito, che comporta la riduzione di un terzo della pena in caso di condanna, oppure se procedere col rito ordinario. Genovese, dopo diversi mesi trascorsi in carcere a San Vittore, da luglio è ai domiciliari in una clinica di Varese, dove si sta disintossicando dalla cocaina. I pubblici ministeri Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini ne hanno chiesto il rinvio a giudizio con le accuse di violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo e cessione di stupefacenti. L'udienza preliminare davanti al giudice Chiara Valori è stata rinviata al prossimo 28 gennaio.

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