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Istituto Europeo di Oncologia, protestano i lavoratori: “Eroi, ma nessun riconoscimento economico”

I lavoratori dell’Istituto Europeo di Oncologia chiedono miglioramenti sulle condizioni di lavoro: “Siamo costretti a saltare turni di riposo per coprire colleghi a casa e senza essere pagati. Non ci hanno neanche riconosciuto il bonus Covid e nessun altro tipo di premio economico”. Il personale, appoggiato dai sindacati, denuncia che “i superminimi individuali verranno riassorbiti nella misura economica relativa al nuovo rinnovo contrattuale”.
A cura di Giorgia Venturini
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"Nessun bonus Covid e ora anche la comunicazione che tutti i superminimi individuali già erogati verranno riassorbiti nella misura economica relativa al nuovo rinnovo contrattuale". Lo denunciano a Fanpage.it i rappresentanti sindacali di Cgil, Csl e Uil dell'Istituto Europeo di Oncologia (Ieo), chiamati a rispondere all'emergenza senza, a loro dire, le giuste tutele e riconoscimenti.

"Perché non possiamo essere eroi all'occorrenza  per poi essere dimenticati tanto da toglierci tutto". Nessun assegno economico di merito per cominciare. Eppure "la professionalità per noi non ha scadenza – precisano -. All'Istituto manca sempre personale costringendoci a coprire altri turni senza che l'amministrazione ci riconosca gli straordinari, decidendo invece per un recupero di ore non concordato con noi".

I 1.200 lavoratori ora chiedono che gli vengano riconosciti i giusti meriti "perché durante l'emergenza della scorsa primavera non ci siamo mai tirati indietro offrendoci volontari anche per servizi extra necessari per salvaguardare la salute dei nostri pazienti. Ora però si sono dimenticati di tutto". E la storia è destinata a ripetersi: per il momento all'Ieo non ci sono pazienti Covid, ma "la sensazione è che presto ritorneremo ad essere uno degli hub della regione".  Stessa storia e stesse richieste che chiedono i lavoratori del Centro cardiologico Monzino di Milano, struttura controllata dalla stessa direzione dall'Istituto europeo di oncologia.

Nessun riconoscimento economico

Il personale è stato, così come altri lavoratori italiani della sanità privata, per 14 anni senza contratto collettivo nazionale, scaduto allora e rinnovato solo questo mese a firma anche delle tre sigle sindacali. "Se in questi 14 anni però il lavoratore fa vedere la proprio professionalità l'azienda deve premiarlo. E invece nulla, nessun riconoscimento economico avuto per merito e competenze nel corso della propria carriera, a volte anche venticinquennale". Neanche quando si parla di Bonus Covid: "Neanche quello ci hanno riconosciuto. Cosa che invece è successo per altri ospedali". Così il personale sanitario ha chiesto all'aziende "perché riassorbire il superminimo a tutte quelle persone che in fase di assunzione l’amministrazione si era impegnata a riconoscergli un delta economico in più, poiché portatore di expertise. Non solo, abbiamo chiesto perché l'amministrazione ha preso la decisione di riassorbire il superminimo a tutte quelle persone che nell’arco degli anni hanno saputo meritarselo".

Contattata da Fanpage.it l'azienda ha deciso di non rispondere al momento, rimandando la replica ai prossimi giorni.

Semplici unità produttive

Il personale, secondo i sindacati, non pensa che l'amministrazione abbia erogato superminimi a pioggia, "siamo anche certi che nessuno li abbia obbligati a farlo. Se questo è avvenuto, è stato solo per gratificare una professionalità che con il tempo si è distinta e affermata, garantendo qualità e prestigio all’Istituto". E poi concludono: "La sensazione che si percepisce è che siamo considerati delle semplici unità produttive, prive di storia, senza nome e senza vissuto aziendale, che ci ha portato ad essere il primo istituto a carattere nazionale per la cura delle patologie oncologiche".

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