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Intasca 156mila euro di fondi scolastici in tre anni con 113 bonifici: condannata ex assistente amministrativa

L’ex assistente amministrativa dell’istituto ‘Don Rinaldo Beretta’ di Giussano (Monza) è stata condannata a 4 anni per peculato. In 3 anni, avrebbe fatto 113 bonifici a suo favore sottraendo 156mila euro di fondi scolastici.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
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È stata condannata a 4 anni di reclusione l'ex assistente amministrativa 54enne dell'istituto ‘Don Rinaldo Beretta' di Giussano (in provincia di Monza e della Brianza) accusata di peculato. Secondo l'accusa, la donna in tre anni con 113 bonifici si sarebbe intascata quasi 156mila euro tramite i conti in uso alla scuola. Il giudice dell'udienza preliminare Andrea Giudici ha emesso la sentenza nel processo con rito abbreviato, andando oltre la richiesta di condanna formulata dalla Procura che era pari a 2 anni e 4 mesi.

Stando a quanto ricostruito dalle indagini, la 54enne ricopriva il ruolo di "assistente amministrativo di ruolo facente funzioni di Direttore dei servizi generali e amministrativi" dell'istituto comprensivo di Giussano. La donna, quindi, era "incaricata di pubblico servizio" e, durante un periodo compreso tra il 2021 e il 2023, si sarebbe appropriata di quasi 156mila euro di fondi scolastici. La 54enne, infatti, avrebbe notificato tale cifra su conti correnti riferibili a lei ma anche cointestati al marito e alla madre 80enne. Le operazioni le avrebbe mascherate come "mandati di pagamento" per servizi informatici che, in realtà, non sarebbero mai stati realizzati, o l'acquisto di beni mai effettuati.

La 54enne brianzola è stata, quindi, rinviata a giudizio con l'accusa di peculato. Giudicata con rito abbreviato, è stata condannata a 4 anni di reclusione. La donna era già stata condannata dalla Corte dei Conti alla restituzione delle somme indebitamente sottratte e licenziata dalla scuola. Il marito e la madre della donna, difesi dall'avvocata Elisa Grosso, erano stati accusati di essere corresponsabili, ma sono stati entrambi assolti. Il ministero dell'Istruzione e del Merito e la scuola hanno deciso di non costituirsi parti civili.

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