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Insegna per anni alle superiori, ma non ha mai conseguito la laurea: 39enne deve restituire 63mila euro di stipendi

Per anni un 39enne ha insegnato in vari istituti superiori a Monza e anche a Como dichiarando di essere in possesso di lauree mai conseguite. La Corte dei Conti della Lombardia lo ha condannato a restituire gli stipendi.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Un 39enne è stato condannato dalla Corte dei Conti della Lombardia a restituire al ministero dell'Istruzione e del Merito tutti gli stipendi che ha percepito indebitamente dal 2021 al 2024 per una somma pari a oltre 63mila euro. L'uomo, infatti, ha insegnato per diverso tempo in più istituti superiori della provincia di Monza e della Brianza e in uno comasco sostenendo di essere in possesso di titoli che, in realtà, non aveva mai conseguito: una laurea, con tanto di specialistica, in Ingegneria gestionale della logistica e della produzione, e di essere laureando in Ingegneria delle automazioni in un'università telematica. Già destinatario di un decreto penale di condanna per falso ideologico, il 39enne ha dichiarato di non aver voluto truffare nessuno, ma di averlo fatto "per necessità".

Come ricostruito nella sentenza della Corte dei Conti e riportato da Il Giorno, il 39enne aveva iniziato a insegnare al liceo scientifico Marie Curie di Meda e al Castiglioni di Limbiate come "docente supplente per l’insegnamento di Matematica e Fisica" dal 29 settembre al 6 dicembre del 2021. In fase di assunzione, aveva presentato una "dichiarazione sostitutiva di atto notorio indicante il possesso della laurea". Il finto professore, infatti, sosteneva di essersi laureato con il massimo dei voti in Ingegneria gestionale della logistica e della produzione dell'università Federico II di Napoli nel 2008, con tanto di specialistica nel 2011. Un titolo che gli aveva consentito di lavorare ancora a Meda fino al 31 agosto 2022, come docente di Scienze e tecnologie informatiche.

Intanto, a maggio 2022 aveva presentato domanda per entrare nelle graduatorie per le supplenze per gli anni scolastici 2022-2023 e 2023-2024 ed è poi rimasto in cattedra in un altro istituto fino al 20 gennaio 2023. Quel giorno, infatti, si era dovuto dimettere, perché l'ufficio di segreteria della scuola brianzola aveva scoperto che in realtà non era laureato. Su segnalazione del dirigente, a marzo dello stesso anno il 39enne era stato escluso dalle graduatorie dal Provveditorato regionale.

Nonostante questo, l'uomo aveva ottenuto un altro incarico dal 13 settembre 2023 al 30 giugno 2024 a Cantù (in provincia di Como) e poi in un istituto tecnico di Monza, sostenendo questa volta di essere un laureando di eCampus: anche questo smentito dall'università telematica. Dopo il decreto di condanna per falso, il 39enne è stato condannato anche dalla Corte dei Conti della Lombardia e dovrà restituire i 63.233,45 euro di stipendi che ha percepito nei vari incarichi.

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