Inchiesta sull’urbanistica a Milano

Inchiesta urbanistica a Milano, la storia di Eleonora: “Ho speso 100mila euro per una casa mai costruita”

“Avevo comprato una casa nel quartiere di Milano che amo, ero tranquilla perché avevo fatto tutti i passi per tutelarmi, invece una mattina ho letto sul giornale che il cantiere era stato bloccato”, racconta a Fanpage.it Eleonora Pagliuso, acquirente di via Lepontina 7-9, tra i primi progetti finiti sotto la lente della Procura milanese. Oggi la società costruttrice chiede il concordato preventivo.
A cura di Chiara Daffini
3 CONDIVISIONI
Eleonora Pagliuso
Eleonora Pagliuso
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Devo essere sincera, ora come ora non penso nemmeno più alla casa, voglio solo riavere i miei soldi", esordisce a Fanpage.it Eleonora Pagliuso, che nel 2022 aveva acquistato sulla carta uno dei tanti immobili ora bloccati dalle inchieste giudiziarie sull'urbanistica a Milano.

Una casa che non c'è

Pagliuso è una delle oltre 4mila famiglie che avevano comprato casa e che ora una casa non ce l'hanno o se ce l'hanno non hanno però garanzie per il futuro. "Abito in questo quartiere, il quartiere Isola-Farini, da tempo – racconta Eleonora a Fanpage.it – e proprio perché mi piace e lo conosco bene la mia scelta, per un nuovo appartamento più grande, era stata oculata. Avevo visto appesi per le vie dei poster molto belli del progetto, ‘Giardino segreto' si chiamava. Così mi sono informata, ho contattato l'agenzia e, vedendo che era un grande real estate mi sono sentita sicura nell'acquisto".

Il cantiere sotto sequestro in via lepontina 7–9
Il cantiere sotto sequestro in via lepontina 7–9

"In più – aggiunge la donna –il preliminare è stato fatto davanti a un notaio, ero sicura di aver fatto tutti i passaggi necessari per poter dormire tranquilla". Ma qualcosa inizia a non andare come dovrebbe: "Passavo spesso davanti al cantiere, abitando in zona, e mi sono accorta che i lavori non partivano, era sempre tutto fermo. Nel corso dei mesi ho chiesto ripetutamente informazioni, ma venivo rassicurata da informative del costruttore che enunciavano il cronoprogramma e la data di consegna, raccomandando di stare tranquilli".

Poi la doccia fredda: "Che il cantiere era stato bloccato l'ho saputo dai giornali – racconta Eleonora -, per me è stato uno choc. Ricordo che già quel giorno ho chiamato amici e familiari per farmi consigliare un buon avvocato, mi sono mossa subito, ma non è servito".

Pagliuso ha investito in questa casa i risparmi di una vita. "Avevo versato un terzo del valore dell'immobile, oltre centomila euro. Quando già i cantieri erano fermi mi è stato chiesto un ulteriore acconto, che però non mi sono sentita di versare, sebbene fosse previsto dal contratto preliminare. Sul momento mi sono sentita anche in colpa, invece meno male che non ho versato quei soldi, sennò li avrei persi come gli altri".

La situazione degli acquirenti di via Lepontina 7-9 si è complicata ulteriormente dopo che la società costruttrice, Lepontina 7-9 Srl, ha chiesto il concordato preventivo, dichiarandosi in carenza di liquidità. Lo strumento, utilizzato per evitare il fallimento, calcifica però la stasi che gli acquirenti vivono da oltre un anno: "La situazione per noi è ancora più incerta – commenta Eleonora -, non sappiamo nemmeno se potremo escutere la fideiussione e anche in tal caso non riavremo comunque indietro tutto il denaro. Per me erano i soldi che lavorando avevo risparmiato negli anni per poter stare sicura, adesso non ho più nulla da parte".

3 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views