Inchiesta sull’urbanistica a Milano, l’archistar Stefano Boeri: “Amo questa città, non sono un cementificatore”

"Amo questa città. Sono un architetto e non un cementificatore": a dirlo è l'archistar e presidente della Triennale di Milano, Stefano Boeri, che è tra gli indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'urbanistica della Guardia di Finanza coordinata dalla Procura. In un lungo post sui social, ha spiegato che, nei giorni scorsi, è stato oggetto di "una violenta campagna diffamatoria" che sarebbe conseguenza della diffusione di una serie di "frammenti decontestualizzati di miei messaggi privati, trasmessi agli organi di informazione prima che ai miei legali e al sottoscritto".
Boeri ha poi affermato di essere finito in una "situazione incresciosa" che "sull'onda di un processo mediatico trasforma in colpevole chi, come nel mio caso, è semplicemente coinvolto in un'indagine preliminare".
Tutte le accuse nei confronti di Stefano Boeri
Il 68enne, che era già indagato per lottizzazione abusiva e abuso edilizio per il Bosconavigli e per turbativa sulla realizzazione della Beic (Biblioteca europea di informazione e cultura), è finito in un nuovo filone d'indagine sempre legata alla gestione dell'urbanistica a Milano. Le ultime accuse riguardano in particolare la progettazione del Pirellino, che si trova in via Melchiorre Gioia.

Il warning al sindaco di Milano
Considerato quanto pubblicato negli ultimi giorni, Boeri ha deciso di difendersi pubblicamente affidando un lungo messaggio ai propri canali social. Si è quindi soffermato su alcuni punti diffusi nei giorni scorsi: il Warning al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il presunto blocco di un articolo sul Corriere della Sera e ancora la richiesta di parlare con l'ex assessore Pierfrancesco Majorino relativamente all'aumento di clochard a Milano.
Procediamo con ordine. Il warning al sindaco Sala risale al 21 giugno 2023, il giorno prima della seduta della Commissione Paesaggio che doveva dare un parere sul progetto di riqualificazione del Pirellino, dopo diverse bocciature. E infatti è stato pubblicato un messaggio indirizzato al sindaco Sala, in cui Boeri scriveva che Marinoni (il presidente della Commissione Paesaggio dell'epoca stava "sbagliando" e che se avesse insistito, si sarebbe rischiata una rottura, un ricorso al Tar e "Catella che va sui giornali. Scusa ultima cosa crearti problemi, prendilo come un warning per domani… ciao".
E su quest'ultima frase, Boeri nel post di oggi ha spiegato che il suo warning "non era una minaccia, ma invece un vivo allarme per l'operato della Commissione Paesaggio del Comune, che continuava a bocciare il progetto della nostra "Torre Botanica", adducendo ragioni che non avevano nulla a che vedere con i compiti attribuiti alla Commissione stessa". E ha poi specificato che il progetto è stato approvato solo dopo "la sofferta rinuncia all’idea originale di “Torre Botanica” (un’architettura sperimentale e avanzata a cui tenevo molto e che ritengo avrebbe offerto a Milano un importante riconoscimento internazionale) e la presentazione di un progetto sostanzialmente diverso".
Il presunto articolo pubblicato
Secondo punto. Il presunto articolo del Corriere della Sera che Boeri avrebbe bloccato relativo a uno stupro subito da una ragazza vicino all'Old Fashion.
Già nei giorni scorsi, il Corsera ha smentito di aver ricevuto da Boeri l'ordine di non pubblicare il pezzo. E oggi anche l'architetto ha scritto di non averlo bloccato. In questo caso specifico, avrebbe risposto ai giornalisti che chiedevano conferma della presenza all'Old Fashion "di un personaggio noto nelle stesse ore in cui nei pressi del locale era avvenuto uno stupro". Si sarebbe quindi accertato del fatto e avrebbe evitato "la diffusione di una notizia falsa, che avrebbe ingiustamente chiamato in causa un individuo del tutto estraneo alla drammatica vicenda". Avrebbe quindi stoppato "un pettegolezzo infondato".
Il messaggio sugli homeless
Infine, arriviamo all'affermazione sui clochard. Il riferimento è al messaggio inviato al sindaco Sala sul suggerire all'allora assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino che "più trattiamo con i guanti gli homeless più ne arrivano. C’è una costante migrazione verso Milano, perfino Genova si sta svuotando". In questo caso Boeri ha sottolineato che si tratta di una comunicazione privata di una "malevola battuta che circolava in quel periodo circa il – meritorio – lavoro dell’allora assessorato alle politiche sociali, è diventata, estrapolata dal suo contesto, un mio giudizio sulle condizioni di povertà assoluta che da anni purtroppo il centro di Milano mette in scena".
Ha poi sottolineato che è "paradossale" e "inaccettabile essere accusato di sprezzo verso una condizione di sopravvivenza, quella dei senza-casa a Milano, che mi vede da anni attivamente impegnato come cittadino e come architetto. Ed è triste che ci sia stato chi ha approfittato di questo equivoco per ritagliarsi un po’ di spazio sugli organi di informazione". L'archistar ha poi precisato che proprio questi "impropri montaggi di frammenti di mie frasi, estrapolate da conversazioni private, hanno leso in maniera profonda la mia reputazione pubblica e danneggiato la mia reputazione professionale del mio studio e dei miei collaboratori".