Inchiesta Doppia Curva, Mauro Russo: “Nessuna estorsione per i parcheggi di San Siro, i soldi erano per le consulenze”

Mauro Russo non avrebbe mai avuto alcun "comportamento estorsivo" nei confronti di Gherardo Zaccagni, l'ex imprenditore dei parcheggi attorno allo stadio ‘Meazza' di San Siro, ma anzi avrebbe svolto per lui "attività di consulenza". A dichiararlo è lo stesso 67enne, agli arresti domiciliari dello scorso 5 maggio, durante l'interrogatorio di convalida che si è tenuto questa mattina, venerdì 9 maggio, davanti al gip Domenico Santoro. "Ha risposto a tutte le domande", ha assicurato il difensore di Russo, Danilo Buongiorno. Insieme al 67enne, il nuovo filone dell'inchiesta ‘Doppia Curva‘ della Dda di Milano aveva portato all'arresto di altre sei persone. Le accuse nei loro confronti, a vario titolo, sono di usura, estorsioni e false fatture.
Russo, in particolare, è accusato di aver fatto da intermediario nell'estorsione che sarebbe avvenuta ai danni di Zaccagni, relativa al presunto business dei parcheggi. L'ex ultrà della Curva Nord interista, sostengono gli inquirenti, avrebbe usato "minacce" e la forza della "paura e dell'intimidazione" derivante dalla fama del tifo organizzato nerazzurro per ottenere dall'imprenditore 4mila euro al mese, tra il 2018 e il 2020, per conto dei capi Andrea Beretta (arrestato lo scorso 30 settembre e ora collaboratore di giustizia) e Vittorio Boiocchi (ucciso il 19 ottobre 2022). Insieme a Russo, avrebbe fatto da intermediario anche Pino Caminiti. legato alla ‘ndrangheta. A Zaccagni sarebbe stato detto che gli sarebbe convenuto pagare per evitare "problemi con la curva".
Davanti al gip Santono, Russo ha contestato l'ipotesi della estorsione che, per la difesa, "non è mai avvenuta". Come riportato dall'avvocato, il 67enne avrebbe spiegato che le buste di denaro che Zaccagni lasciava ogni mese al Garga Marcona con la scritta ‘K‘, ovvero per il "comandante" come veniva chiamato Russo, sarebbero stati i pagamenti per i "servizi" come "consulente". Per Russo, le dichiarazioni rese da Zaccagni sarebbero "false" tanto da aver avuto con lui un "rapporto cordiale" anche dopo i fatti contestati.
L'avvocato Buongiorno ha sottolineato come Russo sia lontano dagli affari della Curva, tanto che "lavora ormai da anni nel settore della moda". Nel 2003, infatti, insieme a Paolo Maldini e Christian "Bobo" Vieri (estranei alle indagini) aveva creato il marchio Sweet Years. Il difensore ha, quindi, chiesto per il suo assistito la revoca della misura cautelare. Il giudice si esprimerà in merito nei prossimi giorni.