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Notizie sull'inchiesta sul Covid a Bergamo

Inchiesta Covid a Bergamo, Fontana decide di farsi interrogare dai giudici sulla mancata zona rossa

Il presidente della Regione Lombardia ha chiesto di essere interrogato dai giudici. Fontana è tra gli indagati dalla Procura di Bergamo nell’inchiesta sulla mancata zona rossa in Val Seriana durante la prima ondata di Covid-19.
A cura di Enrico Spaccini
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Attilio Fontana ha chiesto di essere ascoltato davanti al Tribunale dei Ministri di Brescia. Il presidente della Regione Lombardia, infatti, è uno degli indagati per epidemia e omicidio colposo nell'inchiesta dei pm di Bergamo sulla gestione della prima ondata di Covid-19 in Val Seriana. Tramite i suoi avvocati, Fontana ha depositato un'istanza per l'interrogatorio e ora i giudici dovranno fissare una data per l'audizione.

Il presidente lombardo è indagato per il capitolo della mancata zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro. Lo stesso Tribunale, lo scorso 7 giugno, ha archiviato le posizioni dell'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dell'ex ministro della Salute Roberto Speranza.

La posizione di Fontana

Per i giudici, infatti, manca il nesso di causalità tra gli oltre 4mila decessi e l'assenza di una misura per isolare i due comuni. Quella fornita dagli inquirenti, sostengono, sarebbe "una mera ipotesi teorica sfornita del ben che minimo riscontro" e risulterebbe impensabile ritenere che il piano pandemico del 2006 (che non è stato applicato) fosse adeguato per affrontare la situazione di emergenza che era "di assoluta novità".

Dopo che avrà ricevuto il parere della Procura di Brescia, il Tribunale dei Ministri sarà chiamato a decidere in merito alla posizione di Fontana e degli altri indagati. Tra questi, ci sono i tecnici Agostino Miozzo, Silvio Brusaferro e Claudio D'Amario, l'ex capo della Protezione Civile Angelo Borrelli e l'ex assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera.

La memoria depositata dall'ex assessore Gallera

Giulio Gallera, al tempo della prima ondata assessore alla Sanità di Regione Lombardia, ha scelto invece di depositare al Tribunale una memoria. "Abbiamo ricostruito analiticamente gli accadimenti avvenuti nella prima fase della pandemia chiarendo quale sia stata la catena di comando statale e regionale prevista dall'ordinamento", ha spiegato il suo legale Guido Camera, "dando dimostrazione di tutte le azioni di sanità pubblica svolte tempestivamente da Regione Lombardia in pieno coordinamento con il ministero della Salute e gli altri organi statali".

Oltre ad aver depositato anche una consulenza epidemiologica, il legale di Gallera ha dichiarato la "massima disponibilità ad essere interrogati".

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