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Covid 19

In un’azienda agricola di Cremona, per 3 visoni positivi al Covid ne verranno abbattuti 30.000

Trentamila visoni verranno abbattuti, presumibilmente nella giornata di domani, martedì 1 dicembre, a Cremona. Il motivo? Tre di loro sono risultati essere debolmente positivi al Covid-19. Così, a seguito di un’ordinanza del ministero della Salute, dovranno essere uccisi e cremati per tutelare la salute pubblica. Il visone, infatti, è in grado di trasmettere il virus all’uomo. Disperato il titolare dell’azienda agricola.
A cura di Filippo M. Capra
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Trentamila visoni da abbattere a causa di tre esemplari trovati debolmente positivi al Coronavirus. Questo quanto dovranno subire gli animali allevati presso l'azienda agricola Mi.Fo a Capralba, nel Cremonese, nei prossimi giorni. Il titolare dell'azienda, Giovanni Boccù, di 70 anni, ha commentato la decisione in questo modo: "Ho pianto tutta la mattina, quarant'anni di lavoro in fumo con danni economici enormi". La notifica gli è arrivata lo scorso lunedì 23 novembre.

Il titolare dell'azienda agricola: Va in fiamme tutto per un'ideologia

Il caso è nato quando uno degli otto dipendenti dell'azienda agricola è risultato positivo al Covid-19. Tamponati anche gli altri sette e tutti i visoni presenti nei 25 capannoni, gli esiti avevano stabilito che due dei piccoli animali avessero contratto il virus in maniera debole, mentre a fine ottobre un terzo, sempre debolmente positivo, era stato scoperto infetto. "Va in fiamme tutto per una ideologia, non perché qui ci sia una malattia", ha tuonato Boccù in un'intervista al Corriere della sera. Il titolare dell'azienda è convinto che le autorità sanitarie non stiano agendo per la tutela della saluta pubblica, "perché se qua avessi positività, alzerei le mani subito, in quanto prima viene la salute delle persone", dice. Boccù si rifà alla decisione del ministero della Salute che ha ordinato l'abbattimento dei visoni trovati positivi al Covid, oltre che di quelli che vivono con loro. La specie è in grado di trasmettere il contagio all'uomo.

Boccù: Ci hanno distrutti nell'orgoglio e nella dignità

"È da tempo che gli animalisti cercano ogni pretesto per contestare il nostro allevamento, però, fortunatamente, noi abbiamo sempre seguito tutte le normative", continua ancora il settantenne, che ribadisce come "la causa l’hanno trovata nel Covid che qui non c’è". Tra gli esemplari che verranno abbattuti e, successivamente, bruciati, ci sono anche 7.600 riproduttori. Il danno economico è stimato in milioni di euro. "Ci hanno distrutti nell’orgoglio, nella dignità e nel lavoro", ha poi aggiunto sconsolato Boccù. La gogna per i simpatici animaletti dovrebbe arrivare domani, martedì 1 dicembre, tramite una ditta esterna.

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