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In arrivo un bando per salvare Palazzo Galloni sul Naviglio: qui Leonardo Da Vinci dipinse “La Dama con l’ermellino”

Il Comune di Milano ha approvato una delibera per mettere a disposizione gli spazi di Palazzo Galloni, storica costruzione sul Naviglio Grande che ora ospita il Centro dell’Incisione. Le cronache narrano che qui Leonardo da Vinci ritrasse Cecilia Gallerani dipingendo la sua celebre opera “La Dama con l’ermellino”.
A cura di Alice De Luca
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A sinistra Palazzo Galloni, a destra la Dama con l’ermellino di Leonardo Da Vinci.
A sinistra Palazzo Galloni, a destra la Dama con l’ermellino di Leonardo Da Vinci.

Una volta ricca residenza dell'alta borghesia milanese del 1600, oggi piccolo gioiello sfiorito sulle rive del Naviglio Grande: Palazzo Galloni ha perso un po' del suo smalto ma continua a emanare tutto il suo fascino. Ora il Comune di Milano ha deciso di mettere a disposizione i suoi spazi con un nuovo bando.

Settimana scorsa la giunta ha stabilito, con una delibera firmata dall’assessore al Bilancio e al Demanio Emmanuel Conte, le linee guida per un futuro appalto: il palazzo potrebbe essere dato in concessione per 50 anni al prezzo di 3,5 milioni a un soggetto che si impegnerà a portare avanti e valorizzare l'attività del Centro dell'incisione, che ora opera al suo interno.

La storia di Palazzo Galloni

Palazzo Galloni fu realizzato tra la fine del 1500 e l'inizio del 1600 come villa di una ricca famiglia di commercianti: i Galloni. La costruzione inglobò strutture in mattone ancora più antiche, risalenti probabilmente al 1400 o al 1500 e utilizzate come casino di caccia di Francesco Sforza e Ludovico il Moro.

Le cronache milanesi raccontano che Ludovico il Moro vi abbia ospitato Cecilia Gallerani, sua giovane amante, ritratta da Leonardo da Vinci nella sua opera La Dama con l'ermellino. Qualcuno sostiene che l'artista abbia realizzato il celebre dipinto proprio a Palazzo Galloni.

Cosa prevede la concessione

Nel 1987 il complesso finì nelle mani del Comune di Milano, che lo acquisì da una cooperativa in sostituzione al pagamento di alcuni oneri di urbanizzazione. L'investitore a cui verrà dato in concessione il palazzo dovrà realizzare alcuni lavori di ristrutturazione sull'immobile, che oggi risulta abbastanza danneggiato. Successivamente, almeno il 50 per cento della superficie dovrà essere destinato a servizi di interesse pubblico, che rispettino l'identità del palazzo e valorizzino il quartiere.

Che fine farà il Centro dell'Incisione

Altra condizione posta dal futuro bando sarà la tutela e la valorizzazione del Centro dell'Incisione: laboratorio, scuola e spazio espositivo dedicato a questa tecnica artistica che dal 1975 occupa alcuni spazi nel cortile interno del palazzo. Interpellato da Fanpage.it, Alessandro Pedroli, direttore del Centro dell'Incisione, si è detto contento e fiducioso per il nuovo bando del Comune: "La previsione è di salvare il palazzo e mantenere al suo interno il centro – ha detto – Speriamo anche che il bando sia l'occasione per avviare i lavori di ristrutturazione: il palazzo è completamente da restaurare. Per esempio manca parte del tetto, piove dentro. Noi non abbiamo mai potuto farli perché non è proprietà nostra ma del Comune".

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