Il video e le foto delle condizioni disumane in cui vivono i lavoratori vittime di caporalato nel Mantovano

I Carabinieri di Mantova hanno effettuato un’attività di contrasto al lavoro in nero in 14 aziende agricole. Di queste, 11 sono risultate irregolari e in 2 sono state riscontrate forme di caporalato ai danni di decine di lavoratori costretti a vivere una situazione di degrado e sfruttamento lavorativo tra “muffa, zecche e completa assenza di servizi igienici”.
A cura di Giulia Ghirardi
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Muffa sulle pareti, materassi pieni di zecche sul pavimento, e completa assenza di servizi igienici. È questa la situazione a cui si sono trovati di fronte i Carabinieri di Mantova e del Gruppo per la Tutela del Lavoro di Milano, che hanno effettuato un'attività di contrasto ai "fenomeni distorsivi del mercato del lavoro", controllando in due giornate – quelle del 10 e del 12 giugno – ben 14 aziende agricole di cui 11 sono risultate essere irregolari. In particolare, in due di queste, sono state riscontrate forme di caporalato ai danni di decine di lavoratori costretti a vivere una situazione di degrado e sfruttamento lavorativo.

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Nel corso delle attività di controllo eseguite dai carabinieri, sono stati identificati diversi lavoratori in nero e sono state comminate sanzioni per un totale ci circa 80 mila euro. In più, tra i vari imprenditori, 2 sono stati ritenuti responsabili del reato di caporalato poiché approfittavano della condizione di bisogno dei lavoratori e 8 a vario titolo per le violazioni in materia di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e utilizzo di manodopera straniera senza regolare titolo di soggiorno.

Parallelamente a tali controlli, i Carabinieri dei vari Nuclei Ispettorato del lavoro, unitamente ai Carabinieri di Gonzaga, hanno effettuato un sopralluogo congiunto in un immobile composto da 4 appartamenti sito in via Ariosto nella frazione Malcantone del comune di Sermide e Felonica, dove venivano ospitati 60 lavoratori stranieri in uno stato di estremo degrado e precarie condizioni igienico-sanitarie e strutturali dell’immobile. A seguito di tale scoperta, il Vice Sindaco del Comune ha emesso un'ordinanza urgente di sgombero e interdizione all’uso per condizioni di inagibilità strutturale e inabilità igienico-sanitaria dell’edificio in questione.

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