Il vicepresidente della Consulta per le disabilità si dimette e accusa il Comune: “Usati come vetrina politica”

Ieri, lunedì 3 novembre, il vicepresidente della Consulta per le persone con disabilità del comune di Milano, Fortunato Nicoletti, ha rassegnato le proprie dimissioni. "Manca concretezza da parte di Palazzo Marino, c'è poca trasparenza e troppi conflitti d'interesse", ha spiegato Nicoletti a Fanpage.it.
Secondo l'ex vicepresidente, infatti, la Consulta, nelle condizioni attuali, non sarebbe più in grado di assolvere al mandato per cui era nata, né di rappresentare degnamente le persone e le famiglie che vivono la disabilità. Per questo, "con profonda amarezza, ma anche con lucida consapevolezza" Nicoletti ha scelto di dimettersi dal proprio incarico e di lasciare una Consulta diventata nient'altro che "una vetrina politica del Comune".
La lettera e i motivi delle dimissioni
"L’esperienza di questi mesi ha mostrato un'incompatibilità di missione tra chi, come la mia associazione Nessuno è Escluso, opera per la tutela dei diritti e dell’inclusione reale delle persone, e chi, invece, ha piegato questo organismo a logiche di interesse personale, di visibilità o di vantaggio politico e associativo", ha scritto l'ormai ex vicepresidente della Consulta nella lettera di dimissioni che Fanpage.it ha potuto visionare, indirizzata al sindaco Beppe Sala, alla presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, a Giunta e consiglieri, oltre che al delegato del primo cittadino per l’accessibilità Giuseppe Arconzo.
A Fanpage.it Nicoletti ha, infatti, spiegato che negli ultimi due anni avrebbe riscontrato una "progressiva degenerazione", data dal formarsi di "alleanze costruite su convenienze", "manovre per condizionare ruoli e deleghe", "documenti redatti in violazione del regolamento comunale" e perfino tentativi di "limitare funzioni previste dallo stesso Statuto delle Consulte".
Ma in una consulta dove si deve fare advocacy sulla tutela dei diritti delle persone con disabilità "è necessario che vi siano coloro che tutti i giorni vivono questa determinata condizione", ha continuato Nicoletti a Fanpage.it. "La realtà, però, è che ci sono tante organizzazioni che lucrano sulla disabilità". E qui, secondo l'ex vicepresidente, si nasconderebbe la colpa del Comune: "L'aver creato un organo vetrina che nel concreto non viene consultato né usato". Perché? "Per colpa di troppi conflitti d'interesse. Proprio per questo all'interno della Consulta dovrebbero esserci soltanto i familiari o le persone con disabilità. Eppure questo non accade perché non rende a livello economico o elettorale".
In questo scenario, Nicoletti ha quindi scelto di rassegnare le proprie dimissioni. "Non sono una resa", ha, però, concluso a Fanpage.it. "Faccio un passo indietro per poter ripartire e continuare a combattere per i diritti delle persone con disabilità, le loro famiglie, e contro ogni forma di discriminazione nei loro confronti".