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Al policlinico di Bergamo nasce l’ambulatorio senza prenotazione: 149 euro per essere visitati subito

Il Policlinico San Marco di Zingonia (Bergamo) ha aperto un “ambulatorio ad accesso diretto”, in cui pagando 149 euro si viene visitati subito da uno specialista. Un modo per ridurre il carico di lavoro dei pronto soccorso, ma che secondo alcuni crea disparità.
A cura di Enrico Spaccini
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Al Policlinico San Marco di Zingonia, in provincia di Bergamo, con 149 euro un paziente può essere visitato immediatamente e senza bisogno di prenotazione. Si tratta di un'opportunità per chi, potendoselo permettere, vuole evitare fra le altre cose ore di attesa in pronto soccorso. Per qualcuno è un modo per alleggerire il carico di lavoro agli ospedali, ma per altri è un sistema che contribuisce ad aumentare la disparità tra chi ha possibilità economiche e chi no.

"Un servizio sperimentale"

Il Gruppo San Donato, che gestisce il Policlinico, chiama questo tipo di pronto soccorso a pagamento un "ambulatorio ad accesso diretto" e lo descrive come un "servizio sperimentale". Un esperimento, comunque, già avviato per esempio a Milano e solo pochi mesi fa anche a Brescia, per contrastare il sovraccarico di lavoro nei pronto soccorso.

La carenza di medici di base, accentuata dopo l'emergenza Covid, porta infatti sempre più persone a rivolgersi agli ospedali per prestazioni che fino a poco tempo fa erano gestite dai medici di famiglia. Così, c'è chi nella difficoltà di gestione di un servizio trova un modo di fare business.

Basta pagare per essere visitati subito

Quello offerto dall'ambulatorio ad accesso diretto del Policlinico San Marco è un servizio, si legge nel sito ufficiale, "in regime di solvenza, per sottoporsi a visite mediche e ad eventuali esami diagnostici senza bisogno di prenotare".

Quindi, il paziente che necessita di assistenza da parte di un ortopedico, un chirurgo polispecialistico, un odontoiatra o un urologo, non deve far altro che andare all'ambulatorio e pagare. La tariffa base è fissata a 149 euro, ma in questa cifra non sono inclusi i costi "relativi ad eventuali esami diagnostici di primo e secondo livello", specifica il sito.

Se da un lato questo tipo di iniziativa può essere interpretata come un modo per alleggerire il carico di lavoro di ospedali e pronto soccorso, dall'altro c'è chi fa notare come si tratti dell'ennesima infiltrazione della medicina privata nella sanità pubblica. Per Medicina democratica, ad esempio, quello che sta accadendo a Bergamo "è la dimostrazione di come la sanità privata si infili nelle pieghe dell'inefficienza pubblica".

La nota di Ats Bergamo

Con una nota l'Ats di Bergamo specifica che "il servizio attivato è un ambulatorio ad accesso diretto, senza obbligo di prenotazione, per specifiche aree specialistiche (Odontoiatria, Chirurgia Generale, Ortopedia e Urologia), in orari diurni da lunedì al venerdì, che non hanno carattere di urgenza".

"Le attività, su iniziativa della direzione del gruppo, sono state declinate e organizzate secondo libera iniziativa, così come già previsto dalle attività ambulatoriali in regime privatistico. Tale scelta non pregiudica e non depotenzia in alcun modo il presidio h24 di pronto soccorso già attivo da anni presso il policlinico di Zingonia del Gruppo San Donato", conclude Ats.

"Le prestazioni ambulatoriali offerte in regime privato sono da sempre erogate dai nostri ospedali così come da tutte le altre strutture sanitarie", continua, "in questo senso, l’ambulatorio ad accesso diretto senza obbligo di prenotazione ed esclusivamente per alcune specialità, è un servizio solo per certi versi innovativo".

"Alcuni utenti ci hanno più volte richiesto però di poter accedere alle prestazioni mediche direttamente, senza prenotazione. Abbiamo quindi ritenuto di accogliere queste istanze attivando questa modalità di offerta in alcuni ospedali del Gruppo San Donato", prosegue la nota che poi conclude: "Precisiamo che questa modalità non è pensata per sostituirsi ai servizi ed alle procedure già attive di gestione delle urgenze negli ospedali, non incidendo su quanto già regolato dal Servizio Sanitario Regionale".

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