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Il padre di Ilaria Salis dopo che le sono stati negati i domiciliari: “Farò una chiamata al Quirinale”

Il padre di Ilaria Salis, dopo l’udienza di oggi in cui sono stati negati gli arresti domiciliari alla figlia, ha detto che non gli resta che contattare direttamente il Quirinale.
A cura di Ilaria Quattrone
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"A questo punto dovrò fare una chiamata al Quirinale per cercare di avere una mano dal presidente della Repubblica": a dirlo durante la trasmissione Piazza Pulita in onda su La7 è Roberto Salis, padre di Ilaria Salis. La 38enne, insegnante a Monza, è in carcere a Budapest perché accusata di aver aggredito alcuni estremisti di destra l'11 febbraio 2023 durante il Giorno dell'Onore.

L'udienza in cui sono stati negati gli arresti domiciliari a Ilaria Salis

Nella giornata di oggi, giovedì 28 marzo, si è svolta una nuova udienza a Budapest. Anche oggi l'attivista è stata portata in aula ammanettata mani e piedi e con un guinzaglio al collo. Ilaria Salis ha mostrato inoltre un foglio di poche righe in cui autorizzava la pubblicazione delle fotografie in cui veniva ritratta con le manette proprio a testimoniare le condizioni disumane a cui è costretta a sottostare da ormai un anno.

Durante l'udienza, il giudice ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari che era stata presentata dalla difesa che chiedeva di farli scontare o in Italia o a Budapest.

Il padre: Non so più cosa farne degli appelli al governo

Per questo motivo, considerata la decisione del tribunale, il padre ha affermato che non gli resta altro che parlare direttamente con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ha inoltre sostenuto che "la motivazione del diniego" fosse già "pronta" ancora prima dell'udienza.

"Non so più cosa farne degli appelli al governo italiano", ha ribadito ancora l'uomo che ha specificato come oggi, dopo l'udienza, non abbia ricevuto nessuna chiamata dalle istituzioni italiani. "Al processo c'erano sette parlamentari, nessuno della maggioranza", ha continuato. Ha inoltre aggiunto che è inutile "stare a discutere in un paese dove le leggi del diritto sono totalmente calpestate".

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