Il padre del ragazzo di 22 anni accoltellato in corso Como a Milano: “Mio figlio è vivo per miracolo”

"Mio figlio è vivo per miracolo": sono queste le parole pronunciate dal padre del ragazzo di 22 anni che, il 12 ottobre scorso, è stato aggredito e accoltellato in Corso Como a Milano e che adesso, proprio per le ferite riportate, resterà invalido a una gamba. Cinque ragazzi, tra cui tre minorenni, sono stati arrestati per quanto accaduto. Il quadro che emerge a seguito delle indagini, coordinate dal pubblico ministero Andrea Zanoncelli, è però davvero preoccupanti e mostra una violenza inaudita nei confronti della vittima.
Durante il programma "Dentro La Notizia", in onda su Canale 5, il padre dello studente 22enne ha ribadito che il figlio è arrivato in ospedale con un litro di sangue: "È vivo perché era a 500 metri". A finire in arresto sono due giovani di appena 18 anni, finiti in carcere a San Vittore, e tre 17enni che invece si trovano al Beccaria. Tutti sono accusati di tentato omicidio pluriaggravato e rapina pluriaggravata e saranno interrogati domani, venerdì 21 novembre, davanti alla giudice per le indagini preliminari Chiara Valori.
Stando alla ricostruzione fornita fino al momento, in quattro lo avrebbero picchiato sotto i portici di via Gaspare Rosales mentre uno lo ha accoltellato al fianco e alla schiena. Uno solo aveva invece il compito di "palo". Dopo aver aggredito la vittima e averla lasciata morente a terra, i cinque avrebbero mostrato compiacimento per quanto accaduto. Lo avrebbero fatto sui social, ma anche nella sala d'attesa della Questura di Milano.
Dopo essere stati convocati a seguito di una perquisizione casalinga (in cui sono stati trovati gli abiti indossati quella sera, come mostrato dalle telecamere, e un coltello a serramanico), hanno detto "la prossima volta ci bardiamo meglio". O ancora: "Non so se si vede il video dove lo scanniamo", "Anche io voglio vederlo, voglio vedere se ho picchiato forte".
E, come la stessa gip sottolinea nell'ordinanza di custodia cautelare, tutti e cinque sono ben consapevoli di quanto hanno fatto. Lo dimostrano le frasi come: "L'ho scassato", "speriamo che quel co… e muoia".
I due maggiorenni rischiano una pena fino a 21 anni di carcere, che potrebbe ridursi tra i 10 e i 14 anni se scelgono il rito abbreviato. Al giovane che ha sferrato le coltellate, mentre la vittima era già a terra, e al presunto palo sono contestate anche le aggravanti della minorata difesa, di avere agito in concorso di minori e per commettere un altro reato.