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“Il Nobel per la Pace ai medici della brigata cubana”: la proposta della città di Crema

Il Nobel per la Pace ai medici della brigata cubana. Il Comune di Crema sosterrà la candidatura della brigata Henry Reeve, il gruppo di medici e infermieri che interviene nelle zone del pianeta colpite da calamità, epidemie e disastri, e che ha inviato 52 sanitari a Crema per aiutare nel periodo di picco dell’emergenza coronavirus.
A cura di Simone Gorla
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Il comune di Crema sosterrà la candidatura del Nobel per la pace alla brigata cubana Henry Reeve, il gruppo di sanitari, medici e infermieri che interviene nelle zone del pianeta colpite da calamità, epidemie e disastri, e che ha inviato 52 persone a Crema per lavorare nell'ospedale da campo allestito nelle settimane del picco dell'emergenza.

"Date il Nobel alla brigata cubana": la proposta del comune di Crema

"Su invito della associazione Italia Cuba, anche noi sosterremo la candidatura al Nobel per la pace della Brigata Henry Reeve, che in questo momento ha parecchie decine di squadre mediche a offrire assistenza sparse nel pianeta", ha comunicato la sindaca Stefania Bonaldi, che ha scritto un post su Facebook per confermare la decisione. "Il primo contingente cubano ad aver lasciato l’isola per offrire sostegno medico fu nel 1963, in Algeria. Da allora diverse centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici della salute cubani hanno prestato servizio in più di 160 paesi tra America Latina, Caraibi, Africa, Asia e Oceania. E anche a Crema e Torino", ha aggiunto la prima cittadina.

I medici caraibici in aiuto della Lombardia

La brigata cubana era arrivati in Italia lo scorso 22 marzo, nel pieno dell’emergenza, raccogliendo la richiesta di aiuto arrivata dalla Lombardia, in ginocchio e con migliaia di malati ricoverati, senza più letti disponibili e con il personale sanitario allo stremo. I medici cubani hanno gestito l’ospedale da campo a Crema fino alla fine di maggio. Trascorso il periodo di quarantena, sono tornati a casa. “Ci sentiamo fortunati perché oltre a dei professionisti abbiamo conosciuto dei fratelli”, era stato il saluto della cittadinanza cremasca.

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