Il museo Leonardo3 annuncia un nuovo ricorso contro il Comune, il presidente: “Vogliono chiuderci con la burocrazia”

Massimiliano Lisa, direttore e cofondatore del museo Leonardo3 di Milano, farà ricorso al Consiglio di Stato, il tribunale di secondo grado della giustizia amministrativa, dopo che il Tar ha dato ragione al Comune di Milano nella disputa giuridica sul museo in Galleria Vittorio Emanuele II che è a rischio sfratto. Palazzo Marino ha quindi disposto che l'ingresso al museo venga diviso con quello della società Duomo 21, che occupa degli spazi nei piani alti della Galleria. L'ingresso e l'ascensore infatti non sono ad uso esclusivo del museo Leonardo 3. Inoltre il museo dovrà togliere i totem pubblicitari all'ingresso, come stabilito dalle nuove regole che la Soprintendenza, in dialogo con Comune e Confcommercio, ha stabilito per il decoro della Galleria e che vietano ai concessionari di esporre insegne pubblicitarie, tappeti e altri elementi di questo tipo.
Nonostante in primo grado il Tribunale amministrativo regionale abbia dato ragione al Comune, Lisa annuncia di voler presentare un ricorso: "Troviamo grave che lo stesso ingresso del Museo sia stato concesso a un soggetto commerciale senza gara pubblica, ma tramite semplice manifestazione di interesse – spiega il direttore in un comunicato – In questo modo Duomo21 ha ottenuto con una Pec un nuovo accesso diretto in Galleria, in conflitto con il nostro. Le colonne e gli elementi che identificano il Museo non sono pubblicità, ma un ingresso riconoscibile e dignitoso. Senza di essi, Leonardo3 diventa invisibile. Un semplice desk e un ascensore anonimo riducono l'entrata di un museo internazionale al livello di un privé di discoteca".
Il contenzioso tra il museo e il Comune ha avuto inizio il 2 luglio del 2024, quando il demanio ha disposto la decadenza della concessione degli spazi del museo alla società che lo gestisce, la Leonardo Srl. Questo avrebbe implicato la chiusura del museo "Il mondo di Leonardo" negli spazi delle Sale del Re della Galleria Vittorio Emanuele. Il provvedimento era stato sospeso a novembre del 2024, in attesa dell'udienza del 15 luglio scorso. Nel frattempo il museo aveva presentato un ricorso al Tar contro la decisione del Comune e contro le nuove regole decise con la soprintendenza. Nell'udienza del 15 luglio, però, il Tar ha dichiarato improcedibile il ricorso presentato da Leonardo3 e improcedibili o irricevibili i motivi aggiunti nei mesi precedenti. Da qui l'annuncio del ricorso al Consiglio di Stato.
"Se davvero si vuole chiudere un museo utilizzando la burocrazia come arma – ha concluso Lisa, ora denunciato dal Comune per diffamazione – allora non si colpisce solo Leonardo3, ma l'intera Milano culturale. Noi non ci arrendiamo: continueremo a chiedere chiarezza, giustizia e trasparenza".