video suggerito
video suggerito

Il museo Leonardo3 annuncia un nuovo ricorso contro il Comune, il presidente: “Vogliono chiuderci con la burocrazia”

Il direttore del museo Leonardo3 di Milano ha annunciato un nuovo ricorso al Consiglio di Stato contro il Comune di Milano, dopo che nei giorni scorsi il Tar aveva dato ragione a Palazzo Marino e stabilito che il museo deve condividere l’ingresso con un’altra attività ai piani superiori della Galleria Vittorio Emanuele e rimuovere i totem pubblicitari all’ingresso. Tra la concessionaria che gestisce il museo e il Comune è in corso un contenzioso giudiziario in merito al possibile sfratto.
A cura di Alice De Luca
0 CONDIVISIONI
Massimiliano Lisa
Massimiliano Lisa

Massimiliano Lisa, direttore e cofondatore del museo Leonardo3 di Milano, farà ricorso al Consiglio di Stato, il tribunale di secondo grado della giustizia amministrativa, dopo che il Tar ha dato ragione al Comune di Milano nella disputa giuridica sul museo in Galleria Vittorio Emanuele II che è a rischio sfratto. Palazzo Marino ha quindi disposto che l'ingresso al museo venga diviso con quello della società Duomo 21, che occupa degli spazi nei piani alti della Galleria. L'ingresso e l'ascensore infatti non sono ad uso esclusivo del museo Leonardo 3. Inoltre il museo dovrà togliere i totem pubblicitari all'ingresso, come stabilito dalle nuove regole che la Soprintendenza, in dialogo con Comune e Confcommercio, ha stabilito per il decoro della Galleria e che vietano ai concessionari di esporre insegne pubblicitarie, tappeti e altri elementi di questo tipo.

Nonostante in primo grado il Tribunale amministrativo regionale abbia dato ragione al Comune, Lisa annuncia di voler presentare un ricorso: "Troviamo grave che lo stesso ingresso del Museo sia stato concesso a un soggetto commerciale senza gara pubblica, ma tramite semplice manifestazione di interesse – spiega il direttore in un comunicato – In questo modo Duomo21 ha ottenuto con una Pec un nuovo accesso diretto in Galleria, in conflitto con il nostro. Le colonne e gli elementi che identificano il Museo non sono pubblicità, ma un ingresso riconoscibile e dignitoso. Senza di essi, Leonardo3 diventa invisibile. Un semplice desk e un ascensore anonimo riducono l'entrata di un museo internazionale al livello di un privé di discoteca". 

Il contenzioso tra il museo e il Comune ha avuto inizio il 2 luglio del 2024, quando il demanio ha disposto la decadenza della concessione degli spazi del museo alla società che lo gestisce, la Leonardo Srl. Questo avrebbe implicato la chiusura del museo "Il mondo di Leonardo" negli spazi delle Sale del Re della Galleria Vittorio Emanuele. Il provvedimento era stato sospeso a novembre del 2024, in attesa dell'udienza del 15 luglio scorso. Nel frattempo il museo aveva presentato un ricorso al Tar contro la decisione del Comune e contro le nuove regole decise con la soprintendenza. Nell'udienza del 15 luglio, però, il Tar ha dichiarato improcedibile il ricorso presentato da Leonardo3 e improcedibili o irricevibili i motivi aggiunti nei mesi precedenti. Da qui l'annuncio del ricorso al Consiglio di Stato.

"Se davvero si vuole chiudere un museo utilizzando la burocrazia come arma – ha concluso Lisa, ora denunciato dal Comune per diffamazioneallora non si colpisce solo Leonardo3, ma l'intera Milano culturale. Noi non ci arrendiamo: continueremo a chiedere chiarezza, giustizia e trasparenza".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views