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Il mistero della morte di Fioretta Biazzi: uccisa da un infarto, ma si indaga ancora sulla rapina

Fioretta Biazzi è stata trovata senza vita nella sua casa a Castel Goffredo, in provincia di Mantova. L’autopsia ha stabilito che a ucciderla è stato un infarto. I carabinieri continuano a indagare sull’ipotesi della rapina.
A cura di Enrico Spaccini
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È ancora ben lontano da una risoluzione, ma il mistero della morte di Fioretta Biazzi ora ha un punto più chiaro degli altri. La donna di 88 anni trovata senza vita nella sua abitazione di via San Giuseppe a Castel Goffredo, in località Santa Maria in provincia di Mantova, è morta a causa di un infarto. Lo hanno reso noto i carabinieri che in una nota parlano di "shock cardiogeno". Tuttavia, le indagini proseguono per capire le cause di quell'arresto cardiaco.

Rimane, infatti, ancora senza risposta il perché la camera da letto dell'anziana era in soqquadro all'arrivo della nipote nella mattina del 17 novembre. I rilievi non hanno evidenziato nessun segno di scasso o effrazione nel portone e nel cancello d'ingresso, ma una finestra era aperta.

La camera da letto

Proprio la finestra che dava alla camera da letto, quella dove sembra che l'88enne ex rappresentante di prodotti per la casa e sindacalista della Cgil tenesse anelli, collane e denaro in contante. Biancheria e vestiti sono stati trovati sparsi in giro, ma non è ancora chiaro se sia stato effettivamente rubato qualcosa.

Quando la nipote, che la aiutava in alcuni lavori sul giardino, è entrata in casa, Biazzi era già morta con la testa reclinata sulla tavola. L'autopsia ha evidenziato anche una ferita alla testa, forse provocata dalla caduta dopo il malore.

Nonostante l'età, l'88enne viveva da sola ed era completamente autonoma. C'era solo una donna che la aiutava per le pulizie occasionalmente. Nell'ultimo periodo, l'anziana aveva trascorso due mesi tra l'ospedale e le residenze di familiari nel Cremonese per un intervento chirurgico all'addome. Forse, se si è trattato di una rapina, il ladro pensava che Biazzi non fosse ancora tornata in casa.

Le ipotesi

Tra le ipotesi formulate dai militari, infatti, c'è proprio quella di una rapina finita male. Soprattutto perché, come riportato dal Corriere della Sera, alcuni residenti di quel quartiere avrebbero raccontato di una macchina che nel fine settimana precedente alla morte di Biazzi procedeva con lentezza con a bordo tre "sconosciuti".

Non si esclude, però, anche l'ipotesi che Biazzi possa aver aperto volontariamente a qualcuno che conosceva. Oppure, che dei truffatori siano riusciti a convincerla a entrare e, mentre uno la distraeva, l'altro avrebbe rovistato nella camera da letto. Finché Biazzi non l'ha scoperto.

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