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Il Giambellino dalla Milano popolare al rialzo dei prezzi delle case: in pochi anni costano 60mila euro in più

Tra l’arrivo della metro blu M4 e i nuovi sviluppi immobiliari la zona a sud-ovest di Milano sta assistendo a un lento processo di rialzo del costo del mattone (+25 per cento in 5 anni). Ma è solo l’inizio.
A cura di Francesca Del Boca
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Una via del quartiere Giambellino a Milano
Una via del quartiere Giambellino a Milano

Un tempo quartiere operaio, simbolo della Milano proletaria tra fabbriche e case popolari. Oggi, la nuova frontiera dello sviluppo immobiliare, dove un bene di base come la casa è destinato ormai a costare molto caro. 

È la zona a sud-ovest del capoluogo lombardo, l'area che da Lorenteggio tocca il Giambellino e arriva a lambire la Barona. Una porzione di città fino a non molto tempo fa confinata della definizione di periferia, nonostante la vicinanza ai condomini signorili in zona Wagner-Pagano e il glam di Porta Genova, Ticinese, che secondo l'ultimo studio di Immobiliare. it Insights per Fanpage.it negli ultimi anni ha conosciuto un rincaro dei prezzi del mattone di oltre il 22 per cento (con picchi del 25 per cento per Famagosta e Barona). Qui, infatti, il costo al metro quadro è passato dai 3.585 euro del 2020 ai 4.460 euro del 2025: significa che per un piccolo appartamento familiare da 70 metri quadri è necessario spendere oltre 310mila euro invece che 250mila, quindi più di 60mila euro extra in soli pochi anni.

E così le canzoni di Giorgio Gaber e le storie di Enzo Jannacci sono ormai un lontano ricordo. Il quartiere, che all'alba della seconda guerra mondiale ha visto avviarsi grandi interventi di edilizia popolare (le celebri case di ringhiera e i grandi complessi dell’Istituto Autonomo Case Popolari sorti intorno alle tante fabbriche e magazzini) e mettere in campo le prime vere lotte per l'abitare sostenibile a Milano, ad oggi ha conosciuto una radicale trasformazione con la chiusura delle fabbriche e le nuove ondate migratorie (non più dal sud Italia ma particolare da Africa, America Latina e Europa dell’Est) che hanno mutato profondamente il tessuto sociale novecentesco.

Come? Con i progetti di "riqualificazione" come l'arrivo di nuovi sviluppi immobiliari e soprattutto l'inaugurazione della nuova metropolitana M4, la linea blu che ha fatto schizzare alle stelle i costi delle case e attirato l'interesse di abitanti con un potere di spesa più elevato, ceti medio-alti che portano con loro ristoranti, enoteche, librerie e panetterie alla moda. Un fenomeno ancora accennato (al contrario di un altro ex quartiere operaio come Isola, dove il Bosco Verticale e le maxi operazioni come Porta Garibaldi/Porta Nuova hanno imposto in brevissimo tempo una verticale gentrificazione e sostituzione della popolazione tradizionale con manager, imprenditori, investitori internazionali e professionisti).

La dimostrazione? Al momento a conoscere il maggior rialzo di prezzi sono specialmente le strade più vicine al centro come via Antonio Lecchi (con una rivalutazione del 22,8 per cento rispetto alla media del quartiere), via Massaua (15,7 per cento in più), via Marcello Nizzoli (15,9). Di segno contrario, invece, le aree più periferiche intorno al cavalcavia delle Milizie e Don Lorenzo Milani con 2.631 euro al metro quadro, e i dintorni di piazza Giorgio Simone Ohm verso la Barona con 2.563 euro, con una media del prezzo di vendita per quartiere di 4.460.

Solo l'inizio della crescita inesorabile dei costi del mattone in un'area che mantiene ancora una forte identità popolare (vista la massiccia presenza di palazzi di proprietà ALER (ex IACP) e del Comune con MM) in via Giambellino, via Odazio, via Apuli e via Vespri Siciliani, ancora terreno di conflitto sul futuro della città. Ma che allo stesso tempo presenta ampi margini di ulteriore "riqualificazione" urbana tra ex complessi industriali, spazi vuoti, immobili da ristrutturare, presenza di infrastrutture e prezzi per il momento relativamente sostenibili (rispetto alla media cittadina) per studenti, giovani lavoratori e nuove attività commerciali. Un luogo dove l'arrivo della metropolitana, al momento, ha reso la zona più attrattiva senza espellere i residenti (il caso di Isola) o senza limitarsi a circondare i buchi neri di degrado (come NoLo ai confini di via Padova). Per il momento.

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