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Inchiesta sull’urbanistica a Milano

Il fondatore di Coima Manfredi Catella si difende dalle accuse di corruzione: “Fatture a Scandurra? Contrattini”

Durante il suo interrogatorio davanti al Gip, Manfredi Catella, fondatore di Coima, si è difeso dalle accuse di corruzione a Scandurra e ha definito l’acquisto del Pirellino “la più grande fregatura mai avuta”.
A cura di Alice De Luca
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Manfredi Catella
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Sono stati resi pubblici alcuni passaggi dell'interrogatorio reso lo scorso 23 luglio davanti al gip Mattia Fiorentini, da Manfredi Catella, fondatore di Coima (società finanziaria attiva nel settore immobiliare), ora agli arresti domiciliari nell'inchiesta sull'urbanistica di Milano. Secondo l'accusa dei pm, Catella avrebbe corrotto Alessandro Scandurra, l'architetto componente della commissione paesaggio del Comune di Milano, l'organismo deputato a dare i pareri ai progetti di rigenerazione urbanistica della città.

La presunta corruzione a Scandurra

Stando alle ricostruzioni dei magistrati, Catella avrebbe commissionato a Scandurra consulenze retribuite e in cambio Scandurra avrebbe fatto pressioni sulla commissione affinché approvasse i progetti di edilizia presentati da Coima. Durante l'interrogatorio Catella ha respinto le accuse e ha detto che è "impossibile" che una società "come siamo noi, (…) intendo dire un soggetto che ha una responsabilità nei confronti di Cassa Depositi e Prestiti e di Intesa San Paolo, (…) vada a scegliere i professionisti perché sono nella commissione paesaggistica".

"Ma perché dovremmo fare una cosa di questo tipo – ha detto il fondatore di Coima – esponendoci a questa cosa che stiamo vivendo, che io sto vivendo oggi e che chiaramente mi preoccupa moltissimo?". I pm, in particolare, contestano a Catella fatture dal valore di 130 mila euro intestate a Scandurra (il giudice ne ha riconosciuti solo 28 mila). Durante l'interrogatorio Catella ha detto che si trattava di un importo "su due anni" per "diversi contrattini, tutti su via Messina". Catella, cioè, dice che i pagamenti a Scandurra non riguardavano il Villaggio Olimpico, per il quale i pm lo accusano di corruzione, ma un altro studentato in tutt’altra zona.

La vicenda del Pirellino

Durante l'interrogatorio, Catella ha anche parlato dell'acquisto della torre Pirelli 39, detta Pirellino, definendolo "la più grande fregatura che io ho avuto". L'edificio fu comprato da Coima per 193 milioni ma pochi mesi dopo, nel febbraio del 2020, l'allora assessore all'urbanistica Pierfrancesco Maran promosse sul Pirellino un piano di Edilizia Residenziale Sociale (ERS), cioè una misura che vincola i costruttori a destinare una parte delle case create ad alloggi pubblici.

Coima si oppose al vincolo "non perché noi siamo contrari all'ERS – dice Catella nell'interrogatorio – ma tu mi hai venduto un edificio a destinazione libera e poi me lo cambi, e come se uno compra un appartamento e poi uno ti dice: ‘Guarda, quelle due camere le devi affittare gratis". Il contenzioso tra Coima e il Comune di Milano è ancora aperto: la società ha chiesto al Comune un risarcimento dei danni pari a 69 milioni.

Le chat sul Pirellino con il direttore generale del Comune

Sempre in relazione alla vicenda del Pirellino, nel suo interrogatorio, Catella ha anche spiegato cosa intendeva dire quando ha scritto il messaggio "Il tempo è finito" al direttore generale del Comune di Milano, Christian Malangone, non indagato. "Non è che io minaccio – ha detto Catella – cosa minaccio? Il tempo è finito è perché noi avevamo il dialogo, la negoziazione che stavamo facendo con il comune, a un certo punto non se ne può più, andiamo per vie giudiziali".

L'imprenditore ha spiegato di ritenere "lecito che un soggetto che deve promuovere un progetto come siamo noi, abbia una relazione normale, regolare e continua con i rappresentanti del Comune, cosa che noi abbiamo, per esempio" con "l'assessore Tancredi e Malangone. Sono i due referenti principali dell'interlocuzione – ha proseguito – abbiamo regolarmente un incontro con loro due a Palazzo Marino, diciamo mensile, dove andiamo sempre in tre".

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