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Il carcere di Como è senza Garante dei detenuti: così il Bassone rischia di diventare una “dimensione fantasma”

Il Garante dei detenuti è la figura deputata a vigilare, ascoltare e segnalare eventuali abusi registrati all’interno di un carcere. “Al Bassone di Como tale figura manca da giugno 2024. Il rischio è che le criticità restino inascoltate, i dati ignorati e le zone grigie non affrontate”, ha spiegato l’ex Garante, Alessandra Gaetani, a Fanpage.it. Così, però, il carcere rischia di diventare una vera e propria dimensione fantasma della città.
A cura di Giulia Ghirardi
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Il carcere Bassone di Como
Il carcere Bassone di Como

Da mesi il carcere di Como è senza Garante dei detenuti. "La posizione è rimasta vacante dalla fine del mio incarico lo scorso giugno", ha spiegato a Fanpage.it l'ex Garante, Alessandra Gaetani. Detto in altre parole, al momento al Bassone manca la figura deputata a intercettare ciò che non va, quel ponte di collegamento tra interno ed esterno, capace di esercitare la moral suasion necessaria per non lasciare che il carcere si trasformi in una dimensione fantasma all'interno della città.

Cosa sta succedendo al carcere Bassone di Como

Facciamo un passo indietro. La figura del Garante dei detenuti gioca un ruolo chiave nella tutela e salvaguardia dei diritti dei detenuti e delle detenute. L'incarico, infatti, per quanto onorario, è l’unico tramite esterno al quale viene affidato il compito di vigilare, ascoltare e segnalare eventuali abusi registrati all'interno del carcere. Lo ha ribadito a Fanpage.it anche Gaetani che ha definito il Garante una figura "fondamentale" perché "sguardo capace all'interno del carcere". E lo ha fatto con onestà, ricordando che tale figura "non ha poteri esecutivi veri e propri", ma può "esercitare una moral suasion mirata": una pressione morale, un richiamo di responsabilità civile che ha una funzione di tutela e presidio.

Per questo, quando in un carcere manca il Garante, il pericolo non è solo formale, ma anche politico e, prima di tutto, sociale. Ed è proprio quanto si sta verificando a Como. "Sono tanti mesi che il carcere di Como sta rimanendo scoperto", ha spiegato ancora Gaetani a Fanpage.it. "Il rischio è che le eventuali criticità restino inascoltate, i dati ignorati, le zone grigie non affrontate".

Così, appresa tale situazione, Fanpage.it ha contattato il Comune di Como per avere spiegazioni e capire come mai tale posizione sia stata e rimanga tuttora vacante, ma nessuno ha mai saputo rispondere. Sulla questione è poi ritornata l'ex Garante, spiegando che, "quando un Garante è in scadenza di mandato, il Comune non dovrebbe aspettare il termine, ma attivarsi per tempo per non rimanere scoperti". Tuttavia, in molti casi, questo non accade. "Non lo fa quasi nessuno", ha aggiunto Gaetani, specificando che anche a Milano – dove gli apparati comunali sono più attrezzati – "spesso non lo fanno".

Il rischio, però, è che in circostanze di questo tipo si perda la funzione rieducativa che dovrebbe essere sottesa alla detenzione e che la pena diventi puro contenimento. In questo modo è evidente come la mancanza del Garante dei detenuti a Como, così come altrove, non è nient'altro che la spia di una società capace di vedere le sbarre e le celle, ma non chi le abita, e che, ancora, fatica a prendersi le proprie responsabilità. Così facendo, però, non fa altro che aumentare il numero di fantasmi presenti in città.

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