I sindacati proclamano lo stato di agitazione per i driver di Esselunga: “Ritirate la cassa integrazione”

Proclamato lo stato di agitazione. Proseguono le proteste dei driver che lavorano per le aziende Brivio & Viganò Logistics, Deliverit e Capdelivery che si occupano delle consegne nell'area del Milanese per Esselunga. Le contestazioni sono iniziate dopo che la società ha deciso di mettere in cassa integrazione 200 lavoratori del magazzino che si trova in via Dione Cassio a Milano in reazione allo sciopero iniziato lo scorso 18 aprile.
Oggi, giovedì 1 maggio, è arrivata la risposta dei sindacati Filcams Cgil, Fiscascat Cisl e Uiltucs Uil che hanno deciso di "proclamare lo stato di agitazione per chiedere il ritiro della procedura di cassa integrazione e avviare un confronto ad ogni livello, coinvolgendo anche le istituzioni, per risolvere con la massima urgenza le diverse tematiche che l'intera vicenda ha messo in luce", hanno scritto in una note ufficiale.
Dal momento che ieri, mercoledì 30 aprile, è saltato il tavolo tra le istituzioni, i sindacati e le aziende coinvolte nel servizio Spesa a Casa per conto di Esselunga, i lavoratori continuano il loro sciopero che oggi raggiunge gli 11 giorni complessivi. Secondo i sindacati, il perdurare delle agitazioni "certificano l'incapacità di queste imprese di garantire condizioni dignitose e di sicurezza dei driver che operano presso l'appalto Esselunga" e "quello che non può essere accettato da parte nostra è che le conseguenze vengano scaricate sulle lavoratrici e sui lavoratori di Esselunga".