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I dipendenti del San Raffaele contestano tagli di spese e personale: “Straordinari non pagati e visite rimandate”

Alcuni dipendenti dell’ospedale San Raffaele di Milano hanno segnalato a Fanpage.it tagli drastici delle spese che avrebbero portato a disagi per pazienti e lavoratori, soprattutto impiegati nell’accettazione. La carenza di personale, infatti, starebbe sovraccaricando gli operatori e costringendo i pazienti ad attendere ore al front office. Interpellato da Fanpage.it, l’ospedale ha smentito quanto raccontato nelle segnalazioni.
A cura di Alice De Luca
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Alcuni dipendenti dell'ospedale San Raffaele hanno segnalato a Fanpage.it che da qualche mese all'interno della struttura sarebbero stati applicati tagli alle spese per il materiale e per il personale dell'ospedale, soprattutto quello all'accettazione, che lamenta condizioni di lavoro sempre più difficili. Questo avrebbe delle ricadute anche sui pazienti, costretti a lunghe attese all'ingresso, nonostante le prenotazioni. Interpellato da Fanpage.it, l'ospedale ha smentito quanto raccontato nelle segnalazioni.

Per la giornata di ieri, mercoledì 24 settembre, la Rappresentanza Unica Sindacale dell'ospedale ha dichiarato lo stato di agitazione che ha comportato il blocco delle attività cliniche non urgenti. Allo sciopero hanno partecipato anche il comparto infermieristico e tecnico, oltre alla rappresentanza medica sindacale. I manifestanti hanno contestato un programma di politica aziendale orientata ai tagli di organico che si inserirebbe in un contesto di contenimento generale della spesa che rischia di creare abbassamenti del livello di qualità erogato.

"La situazione è diventata insostenibile – ha raccontato a Fanpage.it Michele, nome fittizio per un dipendente dell'ospedale che ha preferito rimanere anonimo – Sono stati fatti tagli ovunque: al personale, materiali quali stoviglie monouso, traverse, ma sopratutto dispositivi medici, farmaci e infusioni. Non vengono più fatte le manutenzioni ordinarie". Tagli che, secondo Michele, avrebbero avuto ripercussioni anche sull'assunzione del personale: "Non sono stati rinnovati numerosi contratti, soprattutto di impiegati dell'accettazione. Il carico di lavoro resta tutto sulle spalle dei lavoratori senior che si dicono stanchi e molto demotivati. A loro viene chiesto quasi quotidianamente di fare ore di straordinario che non vengono pagate".

Un impiegato dell'accettazione: "Lavoro fino a 12 ore con straordinari non pagati"

Lo conferma Antonio (nome fittizio), un altro dipendente del San Raffaele che ha chiesto di rimanere anonimo per tutelarsi: "Tutti gli stagisti e le persone con contratto a tempo determinato sono stati tagliati. A questo si sono aggiunti diversi prepensionamenti e alla fine siamo rimasti sempre meno. Io lavoro lì da più di 20 anni ma una situazione del genere non l'ho mai vista. Per questo sto cercando lavoro anche in altri ospedali".

La mancanza di personale e il licenziamento dei precari avrebbe anche ricadute sui dipendenti che restano: "Ci vengono fatte fare ore di straordinari – dice Antonio – che però poi non ci vengono riconosciuti né come recupero ore né come straordinari. A volte lavoriamo dal lunedì al sabato anche 10 o 12 ore".

Il problema delle impegnative

Un altro problema segnalato dagli impiegati dell'accettazione riguarda le impegnative: "Fino ad agosto il San Raffaele accettava anche impegnative dei medici curanti esterne – continua Antonio – Adesso invece prende in carico solo le impegnative fatte dai medici interni. Il risultato è che in questo modo viene incentivata la visita a pagamento, mentre per gli altri pazienti abbiamo ricevuto l'indicazione di indirizzarli sul numero verde regionale".

Queste circostanze generano spesso situazioni di pericolo: "Alcuni pazienti arrivano con l'impegnativa e vengono rimandati a casa. Sono persone che magari arrivano dall'altra parte di Milano o dalla provincia e che si sono presi permessi dal lavoro. Io più volte mi sono trovato pazienti che hanno cercato di aggredirmi, oppure che hanno tirato pugni sui vetri o che mi hanno rivolto aggressioni verbali".

Il malcontento dei pazienti

La carenza di personale al front office si ripercuoterebbe anche sul servizio offerto ai pazienti, che spesso sarebbero costretti ad aspettare diverse ore prima che la loro richiesta di visita possa essere presa in carico. Ciò avverrebbe nonostante le prenotazioni. Sarebbe anche successo che dopo le ore di attesa la loro visita sia stata rimandata a un altro giorno. Lo ha raccontato a Fanpage.it una paziente che si è recata in ospedale per una visita prenotata diverso tempo prima e per la quale aveva già pagato il ticket. Dopo ore di coda è stata rimandata a casa con un nuovo appuntamento per la settimana successiva.

"Dopo aver aspettato tre mesi la prenotazione di una visita – ha raccontato la paziente – mi sono presa un permesso da lavoro e sono andata all'ospedale mezz'ora prima dell'appuntamento per fare l'accettazione, come mi avevano indicato. Ci ho messo più di un'ora e mezza per accedere all'ambulatorio e lì la dottoressa mi ha rifiutato la visita. Oggi sono tornata e sono riuscita a farla, ma si è ripetuta la stessa situazione in accettazione, con gente che aspetta da tre ore e solo due sportelli aperti".

La smentita dell'ospedale San Raffaele

Interpellato da Fanpage.it in merito alle segnalazioni ricevute, l'Ospedale San Raffaele ha risposto così: "Ospedale San Raffaele smentisce categoricamente alcune presunte voci che generano incertezza tra i nostri dipendenti. Ferie estive e contratti in scadenza, peraltro in gran parte già ripristinati, fanno parte del normale turnover aziendale. Si precisa altresì che non è in atto alcuna riorganizzazione aziendale. Ogni giorno si affidano ai nostri medici, passando dai nostri sportelli, più di 2500 persone, che continueremo a seguire come abbiamo sempre fatto, nel costante sforzo di offrire il miglior servizio possibile".

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