I 45 alberi di ciliegio della discordia, a Como è lite tra cittadini e sindaco: cosa sta succedendo

Lo storico viale dei ciliegi, in via XX Settembre a Como, rischia di sparire per sempre.
Il Comune di Como, sulla base di relazioni tecniche da parte di agronomi incaricati, ha deciso di abbattere tutti gli alberi presenti sulla via, in tutto 45, perché alcuni risultano essere malati e per questo poco sicuri.
"A me dei ciliegi non importa nulla, ho problemi ben più seri di cui occuparmi. La questione la sta gestendo l'assessore competente. In ogni caso, i ciliegi verranno sostituiti con altri alberi, peri cinesi, altrettanto belli, già acquistati dal Comune e pronti per essere piantumati. E se quest'operazione non avverrà nei tempi stabiliti, i peri rischiano di andare a male" a dirlo a Fanpage.it il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, dopo il sit-in di questa mattina, lunedì 17 novembre, a cui hanno preso parte associazioni, residenti, comitati, semplici cittadini e rappresentanti di diverse aree politiche che si sono dati appuntamento di fronte ai ciliegi per bloccare le ruspe pronte a procedere all'abbattimento. E ci sono riusciti. Almeno per il momento. Ma, assicura il sindaco, "I lavori riprenderanno presto, compatibilmente con i tempi tecnici".

"Non si uccide la bellezza. Il fascino dei ciliegi di via XX Settembre è noto a tutti. Questi alberi, presenti sul territorio dal Dopoguerra a oggi, fanno parte della storia del paese e sono parte integrante del nostro tessuto sociale. Non devono essere abbattuti. Occorre trovare un'alternativa. Gli alberi malati – solo alcuni – devono essere sostituiti con altri sani, ma sicuramente non è giusto abbatterli tutti" dice a Fanpage.it Susy Rossini, 64 anni, del WWF Como e da sempre residente in città, presente questa mattina alla manifestazione di protesta.

Il caso dei ciliegi di Como è diventato subito anche di interesse regionale, soprattutto dopo la petizione promossa da Anna Veronelli, presidente uscente del Conservatorio di Como, con la quale ha chiesto almeno tre pareri di agronomi indipendenti. La petizione ha raccolto circa 3mila firme nell'arco di poco tempo.
Regione Lombardia intervenuta sulla vicenda, ha chiesto quindi al Comune di Como di sospendere i tagli annunciati e aprire un confronto immediato per valutare soluzioni alternative.
A lanciare la proposta sono Gianluca Comazzi, assessore regionale al Territorio e Sistemi verdi, e Sergio Gaddi (Forza Italia), consigliere regionale della Lombardia oggi presente anche lui al sit-in per chiedere di sospendere l’abbattimento dei ciliegi.
“Comprendo le esigenze di sicurezza e l’importanza delle valutazioni tecniche, ma di fronte a una mobilitazione così ampia e partecipata occorre prendere atto del sentimento di attaccamento profondo che molti cittadini hanno per queste piante” ha dichiarato l’assessore Comazzi. “Per questo – prosegue – chiediamo al Comune di sospendere i tagli e di valutare insieme soluzioni alternative. Regione, insieme a Ersaf, è pronta da subito a fare la propria parte e a capire se esistono alternative credibili all’abbattimento totale. Il verde urbano non è fatto solo di numeri: è fatto di storie, di affetti, di identità. E quando i cittadini fanno sentire la propria voce bisogna fermarsi e ascoltare”.
Sulla stessa linea il consigliere Gaddi, per il quale “quei ciliegi sono molto più di una fila di alberi: sono un pezzo di storia affettiva della città. Ogni primavera diventano una sorta di rito collettivo, un momento in cui Como si riconosce e si ritrova. Hanno un valore identitario enorme: rappresentano l’infanzia, le passeggiate con i genitori o con i nonni, il ricordo di familiari che oggi non ci sono più. Rimuovere quei filari senza aver cercato fino all’ultimo una soluzione alternativa sarebbe una ferita inutile. Chiediamo al Comune di fermarsi, di ascoltare la voce dei cittadini e di proteggere un simbolo che appartiene davvero a tutti”.