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Emergenza lavoro

“Ho inviato oltre 2mila curriculum”: la storia di una 48enne da quattro anni senza lavoro

Marta (nome di fantasia) ha 48 anni e vive a Milano. Nonostante le competenze, acquisite durante gli anni trascorsi all’estero, non è ancora riuscita a trovare un nuovo lavoro: “Ho inviato oltre duemila curriculum. Nessuno mi ha risposto”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Foto di repertorio
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Marta (nome di fantasia) ha 48 anni e vive a Milano. Nonostante le competenze, acquisite durante gli anni trascorsi all'estero, non è ancora riuscita a trovare un nuovo lavoro: "Ho perso per la prima volta un impiego nel 2012. All'epoca mi occupavo di comunicazioni, relazioni esterne ed eventi. In quell'anno è stata prevista una ristrutturazione interna all'azienda suddivisa in tre fasi: hanno tagliato diversi posti di lavoro, tra cui il mio", ha spiegato a Fanpage.it.

Le spese da affrontare erano diverse: "Avevo il mutuo da pagare, le bollette e le spese condominiali. Avevo alcuni risparmi e, in questo modo, sono riuscita a gestirmi. Sono rimasta in Italia e ho provato a ricollocarmi. Prendevo la disoccupazione. A quei tempi, la ricevevi per otto mesi. Il nono mese, invece, era al cinquanta per cento".

Marta ha iniziato a mandare diversi curriculum vitae: "L'ho inviato anche per ruoli junior o non allineati alla mia esperienza. Quindi anche per svolgere la mansione di receptionist o segretaria. Non ho mai ricevuto alcuna risposta".

Ha quindi deciso di trasferirsi all'estero e precisamente a Londra: "Mi ero recata lì, con l'intento sia di prendere una pausa mentale, considerato il periodo di forte stress che stavo affrontando, che di rafforzare il mio inglese. Ho però voluto mandare qualche curriculum. In meno di un mese ho svolto due colloqui e ricevuto un'offerta. Ho iniziato a lavorare per una multinazionale dove ricoprivo un ruolo di responsabilità europea. In quel momento mi sono resa conto della lentezza del mercato del lavoro in Italia".

La donna è rimasta in Gran Bretagna per otto anni: "Sono rientrata alla fine del secondo lockdown. La pandemia è stata molto dura mentalmente. Inoltre, in Italia, erano subentrate questioni personali. Quando sono tornata, pensavo che sarei riuscita a collocarmi facilmente considerata l'esperienza accumulata. Da allora sono passati quattro anni e non ho ancora un lavoro".

"Ho inviato oltre duemila curriculum. Anche per una posizione da consulente della comunicazione nel Comune di Milano. Avrei dovuto aprire una Partita Iva e avrei ricevuto un compenso di 900 euro al netto di tutte le tasse. Nonostante la mia esperienza, soprattutto in ambito internazionale, è stato ritenuto più idoneo un altro candidato".

"Vivo con un perenne stato di ansia. Parlano tanto di rientro dei cervelli, ma alla fine non funziona nulla. Nel mio caso specifico non ho nemmeno diritto alla Naspi perché, negli ultimi due anni, non ho prodotto alcun reddito in Italia. Ho quasi esaurito i miei risparmi. Ho ancora il mutuo da pagare. Probabilmente dovrò chiedere di bloccarlo".

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