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Gli abitanti del paese sommerso dalla neve: “Se stiamo male ci possiamo salvare solo con un gatto delle nevi”

Giulio Solferino, 46 anni, è uno dei sei abitanti di Montespluga, paese a 1.900 metri in provincia di Sondrio, che da 12 giorni è completamente sommerso dalla neve e quindi isolato: “In caso di emergenza possiamo contare solo su una motoslitta”.
A cura di Giorgia Venturini
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Giulio Solferino, 46 anni, residente di Montespluga
Giulio Solferino, 46 anni, residente di Montespluga

"Siamo isolati da dodici giorni e abbiamo viveri per altri pochi giorni. Se ci dovesse capitare qualche emergenza possiamo contare solo sulla motoslitta di un residente. Qui nevica ancora, non possono arrivare gli elicotteri". A Fanpage.it racconta quello che sta succedendo a Montespluga Giulio Solferino, 46 anni, ovvero uno dei sei abitanti del paese a 1.900 metri in provincia di Sondrio che da giorni è completamente sommerso dalla neve. Qui le grandi nevicate non sono certo una novità: "Chi vive qui lo sa bene", precisa Giulio. Ma certamente non può essere una routine essere isolati per giorni.

Capita spesso a Montespluga di rimanere isolati per la troppa neve? 

Qui può capitare perché ci sono venti estremamente forti da Nord, che rendono pericoloso il transito delle auto. Per questo spesso viene chiusa la carreggiata. Così come quando ci sono forti precipitazioni nevose improvvise legate al cambiamento climatico che porta a un alto rischio di valanghe.

Cosa succede quando ci sono importanti nevicate?

Di solito la strada rimane chiusa uno o due giorni, è tranquillamente sopportabile. Ora però siamo isolati da dodici giorni: a gestire l'apertura e la chiusura della strada è Anas. La sindaca di Madesimo Daniela Pilatti (Montespluga è frazione di Madesimo) ha chiesto chiarimenti anche al prefetto perché, pur tutelando il fatto che non si può aprire la strada per questioni di sicurezza, non viene fatta neanche una "traccia" tra la neve per permettere il trasporto di materiale di prima necessità.

Qui vivono sei persone che hanno il diritto sancito dalla Costituzione della libertà di movimento. Quindi c'è un problema abbastanza serio: il problema che non ha a che fare solo con le condizioni meteo ha anche con la gestione di Anas.

Perché siete isolati da dodici giorni?

Nei giorni scorsi c'è stata una nevicata che ha accumulato un paio di metri nell'arco di 3 o 4 giorni. Si è subito parlato di rischio valanghe in alcuni tratti di strada, anche se noi cittadini di Montespluga siamo al sicuro. Quindi è stato giustamente necessario chiudere la strada ma ora, dopo giorni e giorni, il nostro isolamento mi pare eccessivo. La prima neve da noi è scesa il 30 ottobre.

Non è la prima volta dunque che siete costretti all'isolamento? 

No. Chi decide di vivere non può lamentarsi di dover spalare la neve e di restare isolato. Noi abitanti abbiamo sempre una scorta viveri di venti giorni. Siamo preparati, a volte è la normalità. Noi quindi per altri giorni abbiamo cibo, per adesso non siamo in emergenza. Certo è che adesso i giorni diventano tanti.

Non potete scendere a Madesimo? 

Al terzo giorno di isolamento la sindaca ci ha contatti e ci hanno offerto degli appartamenti per qualche giorno. Per scendere però dobbiamo contare sull'aiuto dei privati che hanno gatto delle nevi o motoslitte. lo Stato invece ci lascia qui perché non offre nulla al Comune per venirci a prendere. Sul trasporto dobbiamo contare sulla bontà d'animo di un cittadino.

Al momento abbiamo detto di no perché facciamo fatica a lasciare la nostra casa. Al momento nel paese non c'è pericolo valanghe, quindi siamo al sicuro. Abbiamo corrente elettrica, acqua potabile e cibo ancora per giorni. Inoltre non possiamo lasciare la casa per troppo tempo perché andremo incontro ad alcuni rischi: come ad esempio se le tubature si ghiacciano… Quindi è poco prudente durante questa stagione allontanarsi più di alcune ore.

Perché te e tua sorella avete deciso di vivere a Montespluga? 

Abbiamo deciso di lasciare la città perché soffriamo di allergie al polline con effetti cronici pesanti sulla salute. Dovevamo andare così in alta quota: Montespluga è a 1.900 metri, perfetto. Inoltre paesi come Cervinia non sono accessibili alle nostre finanze.

Qui abbiamo la fortunata di andare avanti con i nostri lavori: mia sorella è un'artista, mentre io lavoro smart working come geologo e professore.

Tra voi pochissimi abitanti avete fatto comunità? Vi supportate? 

Certo. Ovviamente ci conosciamo tutti: ci siamo scambiati i numeri di cellulare subito. C'è un ripetitore non troppo distante e le comunicazioni fino ad oggi non si sono mai state interrotte. Ci teniamo in contatto giornalmente per sapere se stiamo tutti bene.

Scegliere di vivere qui comporta dei sacrifici. Ma come premio ti dà l'ambiente straordinario che ai davanti agli occhi tutti i giorni.

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