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Ilaria Salis detenuta in Ungheria

Giuseppe Civati a Fanpage.it: “Chi è molto amico di Orban faccia qualcosa per Ilaria Salis”

Ilaria Salis è detenuta in carcere a Budapest da febbraio 2023. Giuseppe Civati, fondatore di Possibile ed ex deputato, ha spiegato a Fanpage.it perché ha deciso di partecipare alla raccolta firme per la liberazione della 39enne chiedendo al governo italiano di risolvere la questione con l’Ungheria.
A cura di Enrico Spaccini
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Giuseppe Civati e Giorgia Meloni con il presidente ungherese Viktor Orbán (foto da LaPresse)
Giuseppe Civati e Giorgia Meloni con il presidente ungherese Viktor Orbán (foto da LaPresse)
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Ha superato le 34mila firme la petizione lanciata dal Comitato Ilaria Salis che chiede la liberazione dell'insegnante 39enne detenuta nel carcere di Budapest da febbraio 2023 in condizioni degradanti. Anche Giuseppe Civati, fondatore di Possibile ed ex deputato, ha voluto contribuire alla causa: "L'obiettivo è sensibilizzare l'opinione pubblica perché chi ha voce in merito a relazioni internazionali possa intervenire", ha spiegato a Fanpage.it, "mi auguro che chi è molto amico di Orban faccia qualcosa".

Civati è un ex studente del liceo Zucchi di Monza proprio come Salis. La 39enne, infatti, ha origini sarde ma è cresciuta nel capoluogo brianzolo frequentando lo stesso istituto superiore del fondatore di Possibile. Dall'11 febbraio dell'anno scorso, Salis è detenuta nel carcere di Budapest, in Ungheria. L'insegnante è accusata, in concorso con altre persone, di aver aggredito e ferito due uomini durante le celebrazioni dell'Honor Day, la giornata in ricordo delle SS morte nel 1945.

Parlando con il padre Roberto, Salis ha raccontato di essere costretta a vivere in condizioni degradanti. L'atto del quale è accusata è già stato giudicato dal procuratore generale Cuno Tarfusser sproporzionato, ma le autorità ungheresi tardano ancora a rispondere ai quesiti della giustizia italiana sulle carceri. "Non è accettabile che una persona sia in quelle condizioni da così tanto tempo con incertezza più totale", ha dichiarato Civati.

La raccolta firme organizzata dal Comitato Ilaria Salis ha ormai quasi raggiunto le 35mila firme e si è posta come obiettivo convincere il governo italiano affinché faccia di tutto per riportare Salis in Italia. Come affermato dal fondatore di Possibile, "anche con queste piccole cose si riesce a dare visibilità a una questione che riguarda una cittadina italiana in un paese dell'Unione Europea che ha una situazione dal punto di vista giudiziario molto discutibile".

"Visto che l'Ungheria è addirittura un modello per chi governa il Paese", ha detto Civati, "forse si possono utilizzare le vie diplomatiche istituzionali perché soprattutto la questione della detenzione si risolva". L'appello dell'ex deputato è che "chi è molto amico di Orban, e chi in generale ha rapporti diplomatici con l'Ungheria, faccia qualcosa".

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