Gintoneria, rischiano il processo 6 fiancheggiatori di Lacerenza: chiuse le indagini su droga e prostituzione

Sei persone, coinvolte nel noto caso della Gintoneria e del privé La Malmaison di Milano, di cui Davide Lacerenza è stato protagonista, rischiano il processo.
Secondo quanto emerge, arriva l'avviso di conclusione delle indagini, disposto dalla Procura di Milano, secondo cui la prima persona interessata sarebbe Davide Ariganello, braccio destro di Lacerenza, arrestato ai domiciliari lo scorso marzo e accusato di favoreggiamento della prostituzione e di cessioni di cocaina, oltre che di un'ulteriore ipotesi di favoreggiamento.
Poi si contano anche due presunti spacciatori, attivi in un giro di cocaina nel locale milanese, poi sequestrato; due donne, presunte prostitute, accusate di favoreggiamento personale per dichiarazioni non veritiere con cui avrebbero cercato di favorire Lacerenza nel procedimento. E infine, come sesta persona, pare che sia coinvolta anche la madre di un ex fidanzata di Lacerenza (non Stefania Nobile).
Si ricorda come al centro del ‘caso Gintoneria' ci sarebbe un presunto giro di prostituzione e droga, che ha portato il 22 ottobre scorso ai patteggiamenti di Davide Lacerenza, a 4 anni e 8 mesi, e dell'ex compagna Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, a 3 anni.
Intanto, Lacerenza, che si faceva chiamare "il King", sconterà la pena in affidamento in prova ai servizi sociali, proseguendo il percorso di "disintossicazione". E l'ex compagna Nobile inizierà a fare "lavori di pubblica utilità" alla Protezione civile di Bresso, nel Milanese.
Oltre ai patteggiamenti, è stato previsto un risarcimento da oltre 900mila euro. La cifra corrisponde più o meno al valore delle bottiglie di champagne e degli alcolici confiscati, degli arredi dei locali sequestrati e del denaro (alcune decine di migliaia di euro) trovato sui conti dei due. Sul valore effettivo delle bottiglie di champagne e degli altri alcolici sarà necessario aspettare la messa in vendita all'asta.
Inoltre, tra le numerose testimonianze, nelle indagini della pm Francesca Crupi e condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, figurava anche quella del cliente più assiduo che, per quei "pacchetti" di champagne, escort e droga, sborsò cifre "esorbitanti" per un totale di quasi "un milione di euro" in tre anni.