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Fontana: “Nuovo lockdown in Lombardia e a Milano? Al momento lo escludo”

Il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, ha escluso l’ipotesi di un altro eventuale lockdown: “Tutti i nostri interventi vanno nella direzione di evitarlo”, ha spiegato il governatore. Ipotesi confermata anche dal sindaco della città di Milano, Beppe Sala il quale sostiene che: “Nella peggiore delle ipotesi avremmo 10-15 giorni per decidere”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il governatore lombardo Attilio Fontana
Il governatore lombardo Attilio Fontana
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Il governatore della Lombardia Attilio Fontana esclude l'ipotesi di un lockdown. A margine della presentazione della mostra sui cinquanta anni della Regione – organizzata a Palazzo Pirelli in collaborazione con Ansa – ha ribadito che: "Tutti i nostri interventi vanno nella direzione di evitare ogni tipo di lockdown".

Alle 17 un nuovo incontro tra Fontana e i sindaci

Sulla situazione del territorio, tra quelli più colpiti dalla crescita dei nuovi casi di Coronavirus, ci sarà un incontro questo pomeriggio alle ore 17 tra Fontana, i sindaci dei capoluoghi di provincia e i capigruppo di maggioranza e opposizione. Sempre in giornata sarà pubblicata una nuova ordinanza in cui saranno inserite le ultime limitazioni previste dal decreto ministeriale emanato dal governo guidato da Giuseppe Conte ed entrato in vigore lunedì 26 ottobre.

Sala: "10-15 giorni per decidere su eventuale lockdown"

Fontana non è l'unico a essersi espresso sul tema del lockdown in Lombardia. Il primo a lanciare l'appello è stato Walter Ricciardi, ordinario di Igiene all'Università Cattolica e consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, che lo ritiene necessario per alcune realtà come Napoli e Milano. Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Milano Beppe Sala, in collegamento con Milena Gabanelli, il quale ha sottolineato che non è il momento per un altro lockdown: "Nella peggiore delle ipotesi avremmo 10-15 giorni per decidere". Secondo il primo cittadino il problema maggiore è dato dal numero dei ricoveri. Una questione che secondo Sala è risolvibile e per il quale non è necessario una chiusura generale come quella che ha interessato il Paese la scorsa primavera.

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